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Una vita da meccanico (di Ken Roczen)

Ken Roczen deve la sua vittoria nella 250 Supercross anche al lavoro della squadra ufficiale KTM. Il suo meccanico, Kelly Lumgair, ci racconta com'è lavorare per un campione

Una vita da meccanico

Dietro a un grande campione c'è anche una grande squadra, in qualsiasi sport. Nel motociclismo c'è bisogno di un team di tecnici e meccanici sempre capaci di "tradurre" le indicazioni del pilota subito e nel modo migliore. Ken Roczen ha appena vinto il titolo 250 East del campionato AMA Supercross anche grazie al suo meccanico Kelly Lumgair, che si è occupato della EXC ufficiale per tutta la stagione.


Professionalità, passione e grandi sacrifici 

Kelly è un uomo KTM con grande esperienza: "Sono sempre stato con la KTM, su un team ufficiale o privato. La mia prima stagione con un team ufficiale è stata nel campionato lrlandese nel 2004, quindi si tratta di circa nove anni. Ora sono stabile negli Stati Uniti con KTM da quattro anni. Fare il meccanico a questi livelli significa occuparsi giorno per giorno della manutenzione della moto ed è una formazione continua con con il pilota. C'è ovviamente tanto da viaggiare e abbiamo a che fare molto da vicino con l'Austria, in termini di sviluppo, con i motori e altri lavori sulla moto. Sono venuti fuori con nuove idee e abbiamo anche i nostri pensieri, quindi c'è un forte interscambio. Tutte le osservazioni che noi facciamo passano attraverso un processo in cui le soluzioni migliori finiscono sulle moto di produzione. È uno dei motivi principali per cui facciamo le gare. Con 17 gare SX, 12 MX e cose come il Motocross delle Nazioni sono oltre 30 weekend... un calendario molto ricco che non finisce mai. Si inizia con il Supercross all'inizio di gennaio con una sola settimana di riposo tra una gara e l'altra. A settembre potremmo ottenere una settimana o due abbastanza tranquilla di ferie, ma poi si rinizia rapidamente con i test per il Supercross. Gli anni così passano in fretta! Poi bisogna adattarsi al cambiamento culturale dei vari Gran Premi, sopportando una grande quantità di chilometri in aereo e in camion. Ci sono anche un sacco di alberghi in America, mentre in Europa si sta in pista e si dorme nel camion. I meccanici tendono a socializzare molto di più in Europa, mentre qui si vola a fare il lavoro e poi si torna subito. Con la squadra si crea un bel legame, stiamo insieme tutto il tempo in officina, presso la pista di prova o nell'attesa in un aeroporto, è come essere sposati con questi ragazzi!" 

Per fortuna Roczen rende il lavoro più leggero

"Ken sa quello che vuole dalla moto e sa quando si trova a suo agio, ha un grande talento. La moto può cambiare e reagire in modo un po 'diverso per le condizioni che troviamo ogni settimana, ma lui si adegua bene alle diverse piste. Lui non è eccessivamente rigido con il set-up. Gli basta saltare su una moto e andare senza pensarci due volte. Inoltre tratta bene la moto, in genere la usura come se l'avesse usata solo un'ora, quando forse in realtà sono quindici. È molto regolare e tecnico sulla moto. Il lavoro di meccanico comporta un sacco di ore di duro lavoro, tutto mirato a portare il pilota sul podio. Anche all'inizio, quando lui si sta ancora preparando, il cuore va a mille perchè la tensione arriva prima per chi ha fatto tutto il lavoro di messa a punto, poi tocca al pilota fare il resto... È una sensazione che nonostante tutti questi anni provo ancora."
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