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Iannone, il presente è nero, il futuro un'incognita

Il pilota di Vasto a inizio stagione ha fatto vedere tutto il suo talento ma, ancora una volta, a un periodo buono sono seguiti momenti sfortunati, errori e delusioni. Il mercato ora è un rebus

Il team manager di Go Eleven, Denis Sacchetti, è stato piuttosto chiaro, parlando alla stampa - nella fattispecie a Riccardo Guglielmetti di GPOne- sul percorso del team italiano con Andrea Iannone. "Dopo due anni condivisi insieme, il nostro percorso con Andrea l'abbiamo fatto. Stiamo valutando delle alternative per il 2026. Il nostro potenziale era quello di puntare al podio in ogni gara, come sta facendo Petrucci, ma non abbiamo sfruttato ciò che avevamo". Insomma, le strade si separano, e anche se non è chiaro dove andrà The Maniac l'anno prossimo, il bilancio di questa stagione è sicuramente deludente.

Il momento peggiore

Quello attuale è probabilmente il momento più buio da quando Iannone è arrivato in superbike. Nel venerdì di Balaton Park, Andrea aveva lanciato un allarme: "Sono un po’ preoccupato per i primi 3-4 giri di gara, perché i piloti che partono dietro vogliono sempre recuperare tanto e non è semplice. Può essere pericoloso, dato che la chicane è stretta. Se tutti useranno la testa, sarà una gara divertente. Se qualcuno vorrà vincere la gara nei primi 3-4 giri, non sarà facile e potrebbe diventare pericoloso". Detto fatto: il peggiore scenario possibile si è avverato, solo che il protagonista del patatrac è stato proprio Iannone, che ha generato una carambola terribile: coinvolti tra gli altri Gerloff, Lecuona e Gardner, che hanno riportato guai fisici di varia natura. Lo stesso Iannone - che pure ha terminato gara-1- non è poi riuscito a prendere parte alle rimanenti due sessioni del weekend.

Risultati in calo

La stagione 2025 era partita anche meglio di quella precedente, grazie al doppio podio di Phillip Island. Poi però le cose si sono messe maluccio, per via degli inconvenienti tecnici di Assen e dell'incidente di Most. Da allora poca gloria e pochi punti, ora una separazione in vista.
Per quanto il futuro sia tutto da scrivere, il presente non è certo di aiuto e chi vorrà prendere Iannone farà sicuramente diverse considerazioni. In primo luogo sul talento, che non è certo scomparso con i quattro anni di stop dalle corse. The Maniac, che tra pochi giorni - il 9 agosto- compirà 36 anni, ha una anagrafe ancora buona per la superbike e questo sembra essere un altro punto a suo favore. Le perplessità caso mai possono essere altre: economiche, a meno che il pilota abruzzese non accetti soluzioni low budget, ma anche di rendimento, con riferimento alla capacità di garantire risultati di ottimo livello con costanza e senza essere eccessivamente critico con l'ambiente in cui si trova, qualora si presentino delle difficoltà. 

Il futuro

Parlando di mercato, Iannone però si è mostrato fiducioso. "Sono tornato perché credo nel mio potenziale, lo scorso anno ho dimostrato un buonissimo potenziale, ho vinto una gara e ho fatto dei podi. Nel 2025 abbiamo cambiato un po’ nel team. Per il futuro non ho stress, zero. Conosco il mio potenziale e lo conoscono anche le persone nel paddock. Il mio manager sta lavorando, abbiamo diverse opportunità". 

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Sbk
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