Doppia Italia d'oro alla 6 Days: gli azzurri trionfano per la 16esima volta
Andrea Verona, Samuele Bernardini, Morgan Lesiardo e Manolo Morettini hanno chiuso i giochi con quasi 9' di vantaggio sugli svedesi e addirittura 12’ sui francesi. Più tirata, ma con egual finale, la gara dedicata ai Junior
I titoli dei giornali di ieri erano tutti un dire senza dire, far capire che la vittoria era lì, ma con la giusta dose di scaramanzia per non esagerare nel dare il successo come cosa fatta. Ora invece lo si può dire: quattro anni dopo il doppio successo alla Six Days di Enduro di Rivanazzano, la nazionale del tassello porta a casa un'altra storica doppietta.
I quattro moschettieri
Il palcoscenico è di quelli da Scala del motociclismo: le valli bergamasche non potevano essere uno scenario migliore per incoronare i quattro eroi del World Trophy, che hanno corso una Sei Giorni pressoché perfetta. È stato un dominio vero quello della nazionale maggiore: Andrea Verona (GasGas 450 4T), Samuele Bernardini (Honda 250 4T), Morgan Lesiardo (Triumph 250 4T) e Manolo Morettini (Honda 250 4T) hanno chiuso i giochi con quasi 9' di vantaggio sugli svedesi e addirittura 12’ sui francesi.
L'affermazione arriva 4 anni dopo la vittoria di Verona, Cavallo, Oldrati e Guarneri, che aveva riportato il Trofeo in Italia dopo un digiuno di ben 14 anni.
Tra l'altro, con il successo anche nel Vaso d'Argento, l’Italia diventa la nazionale più titolata con 32 successi tra senior e junior: si va a pari con la Cecoslovacchia, ma stiamo parlando di un periodo in cui l'enduro ancora si chiamava regolarità e la Cortina di Ferro divideva l'Europa dell'Est dall'Occidente.
Un successo senza ombre
L’Italia è passata all’attacco già dal secondo giorno, andandosi a prendere di forza il comando della manifestazione, senza poi nemmeno farsi avvicinare dai rivali. La vittoria non è mai stata messa in discussione, ma la Six Days è un evento lungo e imprevedibile e fino al termine della finale di cross tutti hanno tenuto le dita incrociate.
Dal punto di vista agonistico, l'eterna sfida tra Jorge Prado e il nostro Andrea Verona ha regalato momenti sublimi, anche al di fuori del classico contresto dell'EnduroGP. Il talento e il carisma di Verona hanno poi trascinato sia Morgan Lesiardo che Samuele Bernardini fino alle primissime posizioni della assoluta. Bravo anche Manolo Morettini, che ha completato il quartetto di eccellenza senza essere mai un handicap per la prestazione di squadra.
Bravissimi anche i ragazzi del Junior Trophy: Alberto Elgari, Manuel Verzeroli e Kevin Cristino sono riusciti a mantenere i nervi saldi anche nell'ultima giornata, e anzi a chiudere con 1'30” sui francesi, 3'22” sugli australiani. Per loro la Sei Giorni è stata più tirata e a loro va ancora maggior merito per essere riusciti a gareggiare con maturità, oltre che velocità.
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