Salta al contenuto principale

Ben Spies: Yamaha non mi ha aiutato

Ben Spies ha lasciato Yamaha dopo un lungo periodo di scarsi risultati. A quanto pare, la fiducia del team nei suoi confronti era venuta meno già a luglio, tanto da far meditare il texano su un possibile ritorno in Superbike.

"Ho perso il rispetto per la squadra"

L'esperienza di Ben Spies come pilota ufficiale Yamaha in MotoGP è stata un'esperienza non sempre positiva, segnata da un primo anno convincente e un secondo, invece, pieno di difficoltà. Con l'approdo in Ducati, Ben vuole dare una svolta alla sua carriera e lasciarsi alle spalle i problemi incontrati con la M1 e con il team, giudicato poco corretto nei suoi confronti: "la rottura con Yamaha è avvenuta a luglio, ci trovavamo al Mugello per effettuare dei test, ma non riuscivo né a guidare né a muovermi perché ero stato colpito da un’intossicazione alimentare. Un dirigente della squadra mi disse: ‘Abbiamo investito molto su di te, non venire a Laguna Seca se non sei al 100%. Abbiamo perso fiducia in te’. Da questo momento decisi di lasciare la Yamaha, dove comunque continuo ad avere tanti amici. Ma quando qualcuno ti dice delle cose come queste, perdi il rispetto per loro“.

Ben ha pensato anche di tornare in Superbike

Lo stress per Ben è aumentato così tanto che nella seconda parte di stagione ha pensato seriamente a un ritorno in Superbike, categoria che l'ha visto dominatore già nell'anno del suo debutto (2009): “Dopo che il mio motore è esploso mentre ero secondo ad Indianapolis, ho pensato di smettere con la MotoGP. Ho cominciato a prestare attenzione al Mondiale Superbike, categoria importante ancora importante per me. In più Paolo Ciabatti (a quel tempo direttore generale Infront-Motorsport), è un mio buon amico: a lui avrebbe fatto piacere rivedermi in Superbike e magari ci tornerò anche, un giorno. Poi ho iniziato a riflettere e alla fine ho capito di possedere le qualità per restare in MotoGP. Non so cosa potrò fare, ma non voglio andarmene via per poi magari pentirmene tra cinque anni. La Yamaha mi piace molto come moto, soprattutto per la velocità in curva. Solo se si muove e le ruote escono dalla linea, si arrabbia. Honda e Ducati, invece, mi danno l’impressione di essere più selvagge’“. Potrebbe essere questo il motivo del passaggio in Ducati di Ben, da sempre pilota aggressivo con la moto e con la pista: se ha perso lo smalto negli ultimi tempi in Yamaha, potrebbe ritrovarlo in sella alla Desmosedici, moto decisamente più "cattiva" della M1.
 
Leggi altro su:
Aggiungi un commento