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Aprilia studia la Superbike: wild card a Jerez, futuro da scrivere

Il marchio di Noale vuole tornare stabilmente tra le derivate di serie, ma il nodo rimane la cubatura del motore: con il limite a 1000 cm3 la sbk è poco interessante. Per la casa italiana il mondo delle super sportive rimane una tentazione, ma come in MotoGP, servono piloti all'altezza della situazione per portare il mezzo al massimo delle sue potenzialità
Il mondiale superbike riparte da Jerez de la Frontera, la stessa pista che ha visto impegnata la MotoGP nel doppio round inaugurale. Come per la classe regina, anche tra le derivate di serie ci sarà al via Aprilia, che parteciperà con una wild card da replicare anche a Portimao.

Ritorno in vista?
Già durante lo scorso inverno Massimo Rivola e Romano Albesiano avevano spiegato quale sarà l'approccio di Noale al campionato sbk: “Non siamo interessati alla attuale formula, ma se si potrà partecipare con la RSV4 1100, allora le cose potrebbero cambiare”. Difatti la casa veneta sta già gareggiando nel campionato italiano velocità con Lorenzo Savadori, che al momento sta guidando la classifica generale con ben 40 punti sul suo più quotato avversario, il pluricampione Michele Pirro su Ducati. Ma se nel CIV Aprilia può correre con la moto che rappresenta il suo prodotto di mercato più importante nel segmento iper sportive, il regolamento del mondiale impedisce al marchio italiano di competere con la cubatura di 1100 cm3. Christophe Ponsson perciò sarà al via con la RSV4 1000, sempre gestita da Nuova M2 Racing. Il team è lo stesso che corre nell'italiano, dopo la wild card di Jerez si prevede di replicare almeno a Portimao. Insomma non si tratta di un'operazione spot, ma di un vero e proprio programma di sviluppo per una moto che ha sempre un'ottima base e che dopo oltre 10 anni dalla sua nascita necessita di un adeguato upgrade. Il resto lo dovrà concedere Dorna: viste le attuali problematiche a riempire la griglia delle derivate di serie, si spera che davvero a Barcellona si cerchi di venire incontro alle richieste di alcuni costruttori.

Mondi contrapposti
Dal canto suo anche Savadori sarebbe ben contento di tornare al mondiale delle derivate di serie, anche perché la strada in MotoGP rimane in salita e gli spazi per affermarsi non sono molti. La RS-GP è un prototipo nato bene, ma sconta l'inattività forzata durante il lockdown. Ora lo sviluppo è ripreso, ma la concorrenza è serrata e non permetterà alla moto di Noale di frequentare a breve le posizioni che contano della classifica iridata. La squalifica di Iannone limita inoltre ulteriormente la crescita del mezzo: Aleix Espargaro continua a rimanere poco affidabile sulla distanza (due ritiri per lui), Bradley Smith ha portato a casa cinque punti in due gare, nonostante i molti ko davanti a lui nel gp di Andalusia.
Insomma, trovare soddisfazioni più “facili” in superbike rimane una tentazione per Aprilia, che in ogni caso rimane carente sul fronte dei piloti in scuderia: una risorsa indispensabile non solo in ambito prestazionale, ma anche per quanto riguarda il valore delle indicazioni ricevute dai tecnici.

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