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Yamaha Tricity, WMC lo trasforma in un ibrido col “buco"

Il WMC300FR è spinto dallo stesso motore monocilindrico di 292 cm³ del Tricity a cui è stato aggiunto un motore elettrico da 5 kW e un condotto montato poco dietro le ruote anteriori che migliora aerodinamica e raffreddamento
È una intuizione curiosa e interessante quella che l’ azienda britannica White Motorcycle Concepts propone per affrontare la questione aerodinamica. L’idea è di incanalare l’aria attraverso il centro della moto invece che fenderla, per ridurre la sezione frontale e quindi la resistenza all’avanzamento. Anzi, è molto più di un’idea. Gli inglesi hanno già presentato la WMC250EV (cliccate qui per vedere come è fatta), un prototipo da record che si propone di stabilire il nuovo record di velocità per veicoli a propulsione elettrica: ”250” è la velocità in miglia orarie che si pensa di raggiungere.



Condotto venturi
Il sistema è costituito da un condotto Venturi che attraversa tutto il corpo del veicolo, è coperto da brevetto e non serve soltanto a raggiungere prestazioni stratosferiche: dovrebbe consentire anche di migliorare il consumo di carburante e ridurre le emissioni secondo White Motorcycle Concepts, che ha allestito un veicolo stradale su base Yamaha Tricity 300. Si chiama WMC300FR dove “300” sta per la cilindrata e “FR” per “First Responder”, cioè il primo a rispondere: il riferimento è ai servizi di emergenza che potrebbero esserne i principali destinatari. Nel progetto è stata coinvolta sin dalle prime fasi la polizia del Northamptonshire, quella che opera a Brixworth, sede dell’azienda, e il cui capo Nick Adderley è a capo anche del Consiglio Nazionale della Polizia Motociclista.

Tre ruote ibrido
Il WMC300FR è spinto dallo stesso motore monocilindrico di 292 cm³ del Tricity (cliccate qui per la prova del tre ruote giapponese) ma sono stati aggiunti un motore elettrico da 5 kW e due batterie agli ioni di litio da 56 V-12 A, trasformandolo così in un ibrido. Il condotto dell’aria parte dallo spazio tra le ruote anteriori e all’interno si divide in una sezione inferiore che raffredda il radiatore, ed una superiore attraverso la quale l’aria scorre diretta fino all’uscita posteriore.
La necessità di lasciare libera la sezione centrale ha comportato lo spostamento del serbatoio carburante nel topcase, sopra il quale sono posizionate anche le batterie. L’attrezzatura necessaria per i servizi di polizia trova posto nelle due borse laterali, targa e frecce sono state spostate più in alto per lasciare libero il condotto.
L’obiettivo è ridurre nel 50% le emissioni di CO2; il fatto che il WMC300FR sia omologato come triciclo permette di guidarlo con la sola patente auto, dunque non si renderebbe necessario sottoporre i motociclisti della polizia a costosi corsi di formazione. Anche questo sarebbe un bell’incentivo…

 
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