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WMX GP, intervista esclusiva a Kiara Fontanesi: “La Yamaha non la cambierei mai”

MX news – L'Italia nel Motocross va forte e se quest'anno Tony Cairoli è stato costretto a mollare per un infortunio, in quello femminile Kiara Fontanesi ha tenuto alto il nostro tricolore riuscendo nell'impresa straordinaria di conquistare il quarto titolo consecutivo. In sella alla Yamaha la parmense è invincibile, e ci ha raccontato com'è arrivata fin qui
Girl power #8
Kiara Fontanesi aveva 18 anni quando è salita sul tetto più alto del mondo vincendo il suo primo titolo iridato di Motocross, nel campionato femminile. Oggi ne ha 21 e in questi quattro anni non ha mai smesso di vincere ottenendo un record assoluto: è la prima donna ad averne vinti quattro consecutivi. Sorriso smagliante sempre presente, accento emiliano, grinta da vendere, ecco a voi Kiara.

Hai vinto il quarto titolo, come ti senti?
Faccio veramente sempre molta fatica a realizzare di aver vinto il mondiale, ed è la quarta volta che mi trovo in questa situazione. Però sono molto molto contenta. Soprattutto ora che sono rientrata a casa mi sto rendendo conto di quello che ho fatto. Sono veramente felice, un grosso peso è stato tolto.

Anche perché, come te nessuna mai...
Esatto, sono stata la prima ragazza al mondo ad aver vinto quattro titoli mondiali di seguito. Oltre ad aver vinto il mondiale quindi c'è anche tanta soddisfazione per questa cosa.

Quali sono i vantaggi e gli svantaggi per una donna nel motocross?
Mi viene difficile da dire... Svantaggi non ce ne sono. Diciamo che facendo questo tipo di sport, non rimani proprio una ragazza normale, né fisicamente né mentalmente. A me non pesa assolutamente, anzi per me è una cosa normale. Il vantaggio è sicuramente di girare il mondo e imparare davvero tantissime cose, oltre alle lingue. Ho la possibilità di vedere tanti posti nuovi e conoscere tante persone, e soprattutto crescere tanto a livello di vita in tutti i sensi.

Come mai hai scelto di diventare pilota di moto?
Non è stata una decisione. Mio fratello, che ha sei anni più di me, correva già in moto quando sono nata io e mio papà aveva portato a casa una moto quando io avevo due anni mezzo. Da lì ho voluto provare e mi è sempre piaciuto, ma la prendevo un po' come un “gioco”. Poi senza fare fatica e impegnarmi troppo, le gare sono andate sempre bene e si è scoperto un po' il mio talento, da lì sono entrata stabilmente nel giro.

Senza l'aiuto di chi non ce l'avresti mai fatta?
Innanzitutto mio papà, che mi ha messo su una moto da molto piccola, poi il mio allenatore che mi dice cosa devo fare, in tutte le situazioni e tutto il giorno, sia in moto che in palestra, e che mi aiuta tanto anche a livello psicologico. E poi se non hai un buon meccanico, se la moto non fa quello che deve fare non arrivi da nessuna parte. Per cui cito anche Yamaha che tramite Michele Rinaldi mi ha dato la possibilità di entrare a far parte della loro famiglia e soprattutto mi ha dato l'opportunità di partecipare al mondiale femminile quando ancora non ero nessuno e avevo 14 anni.

Che moto è la Yamaha?
Ad oggi dico che non la cambierei mai, mi ci sono affezionata. Le moto cambiano di anno in anno, ci sono varie cose che vengono modificate e bisogna sempre abituarsi a cose nuove, però, non lo so, per me è come se facesse parte della famiglia.

Come affronti ogni volta il week end?
La prima cosa che ci dev'essere è la serenità, la tranquillità. Se riesci a ottenere questo, è quasi certo che tutto il week end si svolgerà al meglio. È solo in quelle condizioni che puoi dare il meglio di te.

Nella velocità chi tifi: Valentino Rossi o Jorge Lorenzo?
Valentino Rossi tutta la vita. Anche Lorenzo mi piace veramente tanto come pilota ed è veramente un campione, però Valentino credo che sia l'idolo di tutti. Per me è un mito fin da quando sono piccola.

Chi è Kiara Fontanesi?
In primis una ragazza solare, che sorride sempre e ride davvero per tutto e per tutti. Ciò non vuol dire che prendo le cose con leggerezza, solo che è difficile vedermi arrabbiata. Sono un po' una ragazza matta, mi piace fare 2000 cose in un giorno e tutto quello che mi passa per la testa lo devo fare seduta stante.
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