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Tutor disattivati, sale il numero degli incidenti

Senza tutor in funzione, le autostarde italiane rischiano di diventare il parcogiochi sognato dagli automobilisti e dai motociclisti più scriteriati. In questo breve periodo di disattivazione,  gli incidenti sono infatti aumentati, anche se i morti diminuiti. I numeri non dicono molto, ma  è certo che accanto a quello della velocità rimane il problema della guida distratta
Velocità e distrazione
Disattivati in attesa d’essere sostituiti con il nuovo modello in arrivo, i tutor autostradali hanno lasciato campo libero agli automobilisti dal piede pesante (e ai motociclisti più smanettoni). Rimangono gli autovelox, è vero, ma contrariamente a quanto si temeva, la “strage” è stata evitata: stando ai numeri della Polstrada, nella prima settimana dopo lo spegnimento il numero dei morti sulle autostrade italiane è infatti diminuito anziché aumentato. Attenzione però, perché gli stessi numeri parlano anche di un aumento degli incidenti e dei feriti: dal 22 al 28 maggio gli incidenti rilevati sono stati 587 di cui 9 mortali e 157 con feriti; dal 29 maggio al 4 giugno, invece, la stradale ha rilevato 612 incidenti, 5 morti e 172 feriti.
Tirando le somme il risultato rimane comunque incerto e di difficile interpretazione: da una parte infatti il tempo preso in esame è del tutto insufficiente per avanzare qualsiasi ipotesi con un minimo di fondamento, dall’altra, sarebbe necessario distinguere con maggiore accuratezza i tratti di strada dove gli incidenti si sono verificati, valutando quindi pericolosità della strada e intensità del traffico. In più, rimarrebbe da capire in quali casi l’eccessiva velocità sia stata responsabile degli incidenti.  Ciò che è certo, tuttavia, è che per fortuna le aspettative più negative sono state, almeno per questa volta, disilluse. 
Andrebbe però aggiunto, a onor del vero, che sull’effettiva utilità dei tutor s’è più volte già discusso, specialmente se considerato l’altro grave problema e spesso (sempre di più) responsabile d’incidenti stradali: la distrazione al volante. In questo caso, purtroppo, i numeri di incidenti continuano (e non solo in autostrada) ad aumentare, rendendo sempre più urgente la ricerca di una possibile soluzione.
Innanzitutto allora ne andrebbero ricercate le cause: sicuramente manca da parte di molti una reale consapevolezza dei rischi di una guida distratta. Forse però un’ altra ipotesi corretta ma che non per questo invalida la prima potrebbe essere quella che vede tra i primi imputati proprio i sistemi di monitoraggio e assistenza alla guida. Può sembrare starno ma è così. Certo, sono estremamente utili e spesso fondamentali a garantire una maggiore sicurezza sulle strade, anche se, in molti casi, le loro funzioni sembrerebbero in qualche modo essere “male interpretate” specialmente da parte degli automobilisti. Coadiuvati da una tecnologia capace di assistere nella frenata, di avvertire di un pericolo o della necessità di frenare o cambiare corsia, in molti, alla guida,  sarebbero più propensi a distrarsi col celulare. Il problema dell’eccessiva velocità sarà a breve arginato con l’arrivo dei nuovi dispositivi, più veloci e precisi, anche se intanto, a guidare messaggiando continueranno ad essere, purtroppo, in tantissimi.
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