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Transitalia Marathon, mototurismo a 360 gradi

Il 23 settembre aprirà il villaggio a Rimini, il 25 partirà la prima delle 4 tappe riservate alle moto enduro e dual di grossa cilindrata. L'evento in collaborazione con Continental si concluderà a Castiglion Fiorentino dopo quasi 900km, in prevalenza su sterrati facili. Navigazione anche a gps, oltre 460 iscritti. Urbinati: "Ogni giorno un'avventura diversa". Ceci: "Vedrò luoghi familiari con occhi diversi. Copioli: "Solo sulle strade meno battute si può godere in pieno la bellezza dell'Italia"
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Manca poco più di una settimana all'apertura del villaggio della Transitalia Marathon, la manifestazione di mototurismo internazionale organizzata da Mirco Urbinati. L'evento inizierà ufficialmente il 23 settembre a Rimini, anche se la partenza della prima delle 4 tappe avverrà solo due giorni più tardi.

Un viaggio nel cuore dell'Italia
È stato Urbinati stesso a illustrare i tratti salienti della prossima edizione, che vedrà oltre 460 motociclisti transitare sotto l'arco di partenza. Tre le categorie ammesse: Gloriose, per moto prodotte prima del 1993, Maxienduro-Rally Moderne e Squadre. L'inizio sarà soft, con un tracciato che predilige gli aspetti paesaggistici e di turismo su strade bianche alla navigazione impegnativa o alla guida tecnica: “Anche come lunghezza la prima tappa non sarà eccessivamente impegnativa. Saranno meno di 200 km: da San Leo andremo verso Pennabilli e oltre. In quei luoghi la vista è appagata da ampi panorami e il fondo permette una guida alla portata di tutti”. L'arrivo è fissato a Sansepolcro, in provincia di Arezzo, da dove partirà anche la tappa del giorno successivo, che porterà gli iscritti a Nocera Umbra. “Con la seconda frazione il fondo si farà più duro, pietroso e il paesaggio cambierà con meravigliosi altopiani. La terza tappa con arrivo a Bolsena sarà invece una giornata dal sapore di motorally: ai partecipanti verrà richiesta più attenzione nella navigazione per non sbagliare”. Ogni tappa sostanzialmente sarà diversa dalle altre e anche la quarta non farà eccezione: 280 chilometri fino a Castiglion Fiorentino. La città che ha dato i natali a Fabrizio Meoni è un luogo simbolico e ricco di passione per il fuoristrada, ma anche il punto d'arrivo della quattro giorni che si concluderà con uno stage lungo e appagante.

Impegnativo ma non troppo
La possibilità di navigare a gps piuttosto che a road book, la prevalenza di sterrati medio-facili, le cene e i pernotti in strutture alberghiere saranno però tutti elementi che renderanno il Transitalia meno faticoso rispetto ad altre manifestazioni. Agli accompagnatori e alle assistenze sarà fornita una traccia interamente su asfalto per potere raggiungere l'arrivo agevolmente. A questa serie di facilitazioni si aggiunge la partnership con Continental, che prevede l'assistenza a ogni inizio e fine tappa, oltre che un servizio di intervento lungo il percorso stesso: un lusso che nemmeno i partecipanti a un vero rally spesso si possono permettere!

Pneumatici: serve il giusto compromesso
Per affrontare i 900 chilometri del Transitalia Marathon l'azienda tedesca punta forte su uno dei suoi prodotti più conosciuti: il Tkc80 non è un vero e proprio tassellato, ma una soluzione che permette di affrontare al meglio lo sterrato, a patto di trovare condizioni prevalentemente asciutte. Questo pneumatico non è certo una novità nel panorama delle gomme polivalenti, ma da anni viene montato da molti utenti su enduro di tipo dual ed è una certezza nel suo genere: un buon compromesso per fare fuoristrada medio-leggero, ma anche per i lunghi trasferimenti e l'inevitabile asfalto che collega i tratti off road.

Appassionati e campioni insieme
Al via della quattro giorni in fuoristrada si presenterà anche un team di Continental, composto da Alessandro Broia, Giorgio Cattaneo e Fabio Borelli: tutti in sella ai Benelli Leoncino Trail dell'azienda pesarese di proprietà cinese. Non mancheranno comunque nomi notissimi del rally di ieri e di oggi: Beppe Gualini, Bruno Birbes, Paolo Ceci. Il pilota modenese prenderà parte alla manifestazione con  la propria Africa Twin, moto vincitrice di tre tappe nell'edizione 2017 dell'Africa Eco Race: un mezzo assolutamente unico, con sospensioni Hrc e un peso ridotto a 210kg. Per Paolo il Transitalia sarà soprattutto l'occasione di vivere la moto con uno spirito nuovo: “Devo dire – spiega Ceci- che attraverseremo zone in teoria tutto sommato conosciute. Fare le gare però ti porta sia su percorsi decisamente differenti da quelli che affronteremo, sia a passare il tempo in sella con un atteggiamento concentrato al cento per cento sulla prestazione. Quando invece non c'è il cronometro di mezzo puoi godere del paesaggio e di tutto quello che sta intorno all'andare in moto, scoprendo una seconda volta posti che pensavi di conoscere”.
Godere dell'itinerario a trecentosessanta gradi è anche l'auspicio che il presidente della federazione motociclistica italiana Giovanni Copioli rivolge a tutti gli iscritti: “I partecipanti sono messi a stretto contatto non solo con la cultura, l'arte e la storia del nostro Paese ma anche con le bellezze della natura che l'Italia offre in tutte le sue molteplici forme. Sono panorami bellissimi e scorci naturali che si possono ammirare solo percorrendo strade spesso non battute”.

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