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Milano: lo scooter sharing inizierà il 21 marzo

Lo scooter sharing a Milano potrebbe diventare realtà già dal 21 marzo. Tracciate le linee guida dal Comune, ora si attendono le aziende. L'obiettivo è mettere a disposizione dei cittadini una flotta di 1.500 mezzi con costi al minuto tra i 25 e i 30 centesimi. Nel progetto anche il rilancio dello sharing di “microcar”elettriche
Si parte in primavera
Il bando per lo scooter sharing a Milano verrà lanciato il 19 dicembre con la speranza di essere operativi a partire già dal 21 marzo 2015, ossia il primo giorno di primavera. Dopo le auto e le bici, dunque, Milano potrà avere anche un servizio di noleggio scooter. Le regole a cui dovranno sottostare le aziende interessate riguardano prevalentemente il prezzo al minuto, che dovrà essere allineato a quello dei car sharing: dai 25 ai 30 centesimi di euro. Entro il 19, dunque, sapremo se una o tutte le aziende interessate - si parla di Piaggio, Yamaha e la spagnola Motit - parteciperanno al bando. L'obiettivo di Pisapia è quello di raggiungere una flotta attiva di 1.500 scooter sia a benzina che elettrici. Oltre agli scooter Palazzo Marino tenterà anche il rilancio del minicar sharing elettrico, EQ sharing, che riguarda la flotta di 120 FreeDuck Ducati Energia (sponsor Nhp, gestore, assieme a Dhl Express), veicoli biposto elettrici che raggiungono i 45 all’ora con un’autonomia di circa due ore. Il progetto, legato alle nuove isole digitali, vale a dire gli spazi hitech che offrono wifi, info point e ricarica elettrica, sarà ancora più capillare: alle 15 isole già esistenti infatti dovrebbero aggiungersene altre 12, di cui una già inaugurata in via Imbonati. Le novità prevedono che in AreaC le microcar possano essere parcheggiate anche fuori dalla piazzola come una comune auto (sarà il gestore ad occuparsi della ricarica) e anche alcuni ritocchi sugli abbonamenti: oltre ai tradizionali annuale e settimanale, sono previsti speciali pacchetti per aziende e studenti. Allo studio anche un'app per la prenotazione online del mezzo, esattamente come per il car-sharing tradizionale. 

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