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Rinascita: Harley-Davidson taglia spese e posti di lavoro

La rinascita di Harley-Davidson costerà centinaia di posti di lavoro in tutto il mondo. Impegnata nella messa a punto di un nuovo piano strategico, la Casa di Milwaukee deve purtroppo fare i conti con la difficile situazione economica globale
La rinascita di Harley-Davidson
Puntando all’acquisizione di nuovi clienti, Harley-Davidson ha promesso una vera e propria rivoluzione che, nel giro di qualche anno, porterà sul mercato decine di nuovi modelli, elettrici e non. C’è però da fare i conti con la difficile situazione economica in cui il brand americano - purtroppo sempre meno popolare da i giovani d’oltreoceano -  versa ormai da anni. Una situazione tra l’altro ulteriormente aggravata dalla crisi economica conseguente allo scoppio della pandemia che, per forza di cose, ne ha rallentato la ripresa.  
Con l’arrivo del nuovo CEO Jochen Zeitz, l’intera struttura sta pertanto in questi mesi andando incontro a profondi cambiamenti, necessari a gettare le basi per la “rinascita” di cui si parla con insistenza. Dalla LiveWire alla Panamerica e alla Bronx - quest’ultimi due in ritardo rispetto a quanto preventivato - l’arrivo di nuovi modelli non è infatti l’unica “mossa” su cui H-D ha scelto di impostare la ripresa. Il quadro quadriennale 2021-2025 annunciato da Harley si basa infatti anche su di una drastica riduzione delle spese, quantificata in circa 42 milioni di dollari già a partre dal secondo trimestre di quest’anno. Ecco l’altra faccia della medaglia: se H-D vuole tornare a crescere e ad occupare la posizione che le spetta nel panorama motociclistico mondiale, bisogna tagliare, posti di lavoro compresi.  L’annuncio della stessa Casa parla di ben 700 posti di lavoro a livello globale, 500 dei quali saranno eseguiti entro la fine dell’anno. Licenziamenti che seguiranno i 146 di giugno che hanno coinvolto le fabbriche di Wisconsin e Pennsylvania. La rinascita ha i suoi costi e questo, a quanto pare, è il prezzo da pagare. 

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