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Pikes Peak, addio alle moto?

Caduto a pochi metri dal traguardo, Carlin Dunne potrebbe essere l’ultimo motociclista ad aver corso la  Pikes Peak. Voci ufficiali parlano della possibilità dal prossimo anno di escludere le moto dalla cronoscalata, considerata ormai troppo pericolosa e costata la vita, finora, a 7 piloti
Addio alle moto
La morte del pilota Ducati Carlin Dunne potrebbe portare ad uno stop - forse definitivo -  delle moto nella celebre cronoscalata: l’organizzazione della Pikes Peak starebbe infatti valutando l’ipotesi di escludere le due ruote dalla competizione già dalla prossima stagione.
A rivelarlo un articolo pubblicato sul quotidiano statunitense “The Gazzette”, all’interno del quale sono riportate le dichiarazioni di Megan Leatham, direttrice esecutivo della gara, rilasciate alla US Forest il giorno dopo l'incidente: “Carlin ha subito un highside, ma alla Pikes Peak non c’è spazio per gli errori. È la fine del programma motociclistico della Pikes Peak - ha spiegato Leatham - (Dunne) sarà l’ultimo pilota sulla curva 156”. Ipotesi in parte confermata - o perlomeno non smentita - anche da Jack Glavan, manager dell’azienda che si occupa della manutenzione della strada, che ai microfoni di Out There Colorado ha dichiarato: “Penso che bisognerà discuterne a fondo con il direttivo della Hill Climb prima di prendere qualunque decisione”.
Caduto a pochi metri dalla linea del traguardo, Dunne è la settima vittima alla Pikes Peak e la terza degli ultimi cinque anni: nel 2014 la “Corsa verso le nuvole” costò la vita a Bobby Goodin nel 2014 e, nel 2015, a Carl Sorensen, fatto che portò l’organizzazione a vietare dal 2016 le moto dotate di semimanubri. A ben guardare, nemmeno quella dello stop alle due ruote sarebbe però per la cronoscalata una vera novità, visto che nel corso delle sue 97 edizioni, la Pikes Peak ha lasciato le moto nei box altre 5 volte.
Bisognerà capire se la 6° sarà quella definitiva. 

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