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Patente, i 18enni la posticipano: preferiscono lo smartphone

La patente di guida non è più al primo posto tra i desideri dei 18enni. La si prende comunque, ma con molta più calma. Lo status symbol per eccellenza è stato, almeno in parte, sostituito dallo smartphone, il cui costo, va detto, non è poi così lontano dalla scuola guida. Per spostarsi in città vanno benissimo metropolitana e bike sharing e addio parcheggi impossibili
Patente o smartphone?
Nel 2016 i giovani tra i 18 e i 19 anni d’età che hanno preso la patente sono stati 287.551, cioè l’8,4% in meno rispetto al 2012. I dati, raccolti da Facile.it e riportati da un’inchiesta de Il Giornale, provengono direttamente dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e fotografano un cambiamento significativo di ciò che una volta segnava forse più di ogni altra cosa il passaggio alla maggiore età. La patente di guida non è più al primo posto tra i desideri dei 18enni: a incidere diverse ragioni e, tra queste, c’è anche il costo delle scuola guida, che in città come Milano fa segnare una spesa media di oltre 1.000 euro, ai quali andrebbero poi eventualmente aggiunti gli esborsi necessari per l’acquisto vero e proprio del mezzo, dell’assicurazione, del bollo, del meccanico. Costi che, tuttavia, possono essere in parte contenuti rinunciando all’automobile di proprietà e preferendo invece quella in prestito da mamma e papà, sempre ammesso però che non superi i 70 kw di potenza imposti come limite ai neo patentati.
Più facile, allora, che le vere ragioni siano - anche - altre: ai giovani nati nel 2000 la patente interessa, certo, ma non più così tanto o, almeno, non nell’immediato: interessa di più lo smartphone, per esempio, i cui costi spesso e volentieri si allineano a quelli sopra citati. Come dire, a qualcosa bisogna pur rinunciare… Altro motivo potrebbe essere poi rintracciato nella possibilità di sfruttare - oggi più di ieri - mezzi di trasporto alternativi, dalla metropolitana alla bicicletta in sharing e, perché no, un passaggio con BlaBlaCar. E così non c’è nemmeno più il bisogno di girare ore per trovare (e pagare) un parcheggio. Se un tempo infatti l’automobile e la moto incarnavano concretamente il concetto astratto di libertà, oggi, forse, ci si sente più liberi prendendo la bicicletta e lasciandola dove si vuole, che  poi, per girare l’Europa, va benissimo un volo low-cost prenotabile direttamente dall’app sullo smartphone.

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