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E ora c'è anche l’autovelox con intelligenza artificiale che vede dentro le auto

Dopo il sorpassometro, arriva il SafeDrive che non rileva solo la velocità, ma individua anche chi usa lo smartphone o non indossa la cintura di sicurezza

Viva l'A.I.?

Si chiama SafeDrive ed è un sistema progettato da Sodi Scientifica, la stessa azienda cioè che negli anni Sessanta introdusse l’autovelox. Resa ancor più concreta dall’evoluzione tecnologica (leggasi Intelligenza Artificiale), l’idea è quella già confermata dal più recente “sorpassometro”: tappezzare le strada di dispositivi intelligenti capaci di rilevare praticamente ogni infrazione.

Come funziona

A differenza dei dispositivi tradizionali, come l’autovelox o il tutor (compresi i nuovissimi 3.0), il nuovo SafeDrive non si limita a misurare la velocità, oppure il rispetto della segnaletica (come fa il sopra ricordato sorpassometro quando registra un sorpasso vietato), ma fa molto di più. Grazie all’uso di intelligenza artificiale e videocamere ad alta risoluzione, è in grado infatti di rilevare altre violazioni come  la mancata cintura di sicurezza o l’uso del cellulare alla guida (non ridete, perchè di scooteristi con lo smartphone in mano se ne incontrano, purtroppo, più di quanto ci si potrebbe mai immaginare). Il funzionamento è reso possibile da telecamere ad alta definizione e da un sistema di illuminazione a LED a infrarossi che garantisce immagini nitide in qualsiasi condizione atmosferica. Com’è per gli altri dispositivi, ogni infrazione viene documentata da un’immagine della targa, elaborata tramite software OCR, e trasmessa alle autorità competenti per la validazione della sanzione. Per quanto riguarda invece la tutela della privacy, il dispositivo prevede l’oscuramento parziale dei volti di conducente e passeggeri, così da limitare la diffusione di dati personali.

Installazione e utilizzo

SafeDrive può essere installato in diversi punti della rete stradale: pali, portali o ponti, in particolare lungo le strade urbane o nei tratti dove il rischio legato alla distrazione risulta maggiore. Funziona meglio se il veicolo non supera i 70 km/h, cosa che lo rende “perfetto” per i centri urbani. La soluzione viene proposta come pacchetto completo, comprensivo di gestione delle sanzioni, per semplificare il lavoro delle amministrazioni comunali. Anche il costo è relativamente contenuto: si parla di circa 20 mila euro per unità, con la possibilità per i Comuni di rientrare rapidamente dell’investimento attraverso i proventi delle contravvenzioni. Cosa che, omologazione/approvazione permettendo, ne farebbe presagire una quanto più rapida possibile diffusione.

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