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Nuova ricerca: il buco nell'ozono si chiude e fa crescere le temperature

Il cambiamento climatico non dipende solo dai gas serra. Un nuovo studio mostra come il ripristino dello strato di ozono contribuisce anche al riscaldamento globale

Un effetto inatteso

Negli anni Ottanta e Novanta il “nemico numero uno” era il buco dell’ozono. Scienziati e governi, allarmati dalle conseguenze dei raggi ultravioletti sulla salute, lavorarono a una soluzione comune con la stesura dell Protocollo di Montreal del 1987, che vietò progressivamente i clorofluorocarburi (CFC) e altre sostanze responsabili dell’assottigliamento della barriera atmosferica. Grazie a quelle misure, oggi lo strato d’ozono sta lentamente guarendo. Un successo, quindi. Ma non del tutto. Secondo una ricerca pubblicata su Atmospheric Chemistry and Physics, la ricostituzione dell’ozonosfera potrebbe avere un impatto imprevisto sul clima, contribuendo al riscaldamento globale molto più di quanto stimato in passato.

I numeri dello studio

Attraverso sofisticati modelli al computer, i ricercatori hanno simulato l’evoluzione dell’atmosfera fino a metà secolo. Se da un lato l’eliminazione di CFC e HCFC continuerà a favorire la chiusura del buco dell’ozono, dall’altro l’inquinamento atmosferico resterà elevato. La combinazione dei due fattori porta a una stima preoccupante: tra il 2015 e il 2050 lo strato di ozono intrappolerà circa 0,27 watt di calore per metro quadrato di superficie terrestre. Un valore che, spiegano gli autori, renderebbe l’ozono entro il 2050 il secondo principale responsabile del riscaldamento globale.

Non basta “chiudere il buco”

Di fronte a queste conclusioni la domanda sorge spontanea: meglio allora riaprire il buco dell’ozono? La risposta è no. I benefici per la salute legati alla riduzione dei raggi ultravioletti sono indiscutibili, e le decisioni prese con l’accordo di Montreal restano un pilastro della politica ambientale internazionale. Tuttavia lo studio mette in luce una lezione importante: il riscaldamento globale non dipende soltanto dai gas serra tradizionali, ma anche da altri meccanismi atmosferici spesso trascurati. Per questo, avvertono i ricercatori, è necessario aggiornare le politiche climatiche, integrando nel calcolo anche l’impatto dell’ozono sul bilancio termico della Terra.

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GcBhsDZQYZk
Gio, 18/09/2025 - 16:32
mi ricordo quando affermavano il contrario