Carburanti: produzione di bioetanolo in Piemonte al via
Biocarburanti - Il Bioetanolo è un carburante largamente utilizzato in Sud America e lentamente sta arrivando anche in Europa. In Piemonte è nato il primo impianto di produzione di biocarburante di seconda generazione, con costi più contenuti e percentuale di inquinamento inferiori fino al 90%
Image
News
Nuovi metodi di produzione più "green"
E' nato a Crescentino (in provincia di Vercelli) il primo impianto al mondo per la produzione di biocarburanti di seconda generazione in grado di produrre, a pieno regime, 75 milioni di litri annui di bioetanolo, ottenuto da residui di prodotti agricoli. L'Italia finalmente è di nuovo in prima linea per quanto riguarda la tecnologia e propone un nuovo modo di produrre carburante dalle biomasse, superando i processi già utilizzati nelle nazioni che fanno largo uso di bioetanolo (come Brasile e altri paesi emergenti), con una nuova tecnologia che, per l'appunto, segna un cambio generazionale nella raffinazione di questi prodotti. Il nuovo metodo di produzione si chiama Proesa (in portoghese significa "prodezza") e grazie alla partnership con l'azienda danese Ghisolfi, che fornisce gli enzimi, si riesce a produrre il bioetanolo da biomasse lignocellulose con riduzione del 90% di gas nocivi e costi ancora minori di produzione. Questo significa un modo più ecosostenibile e conveniente di produrre energia che sta interessando già diversi paesi e tante aziende. La prodezza di Ghisolfi sarà quindi la scintilla che farà ripartire il motore del lavoro in questo settore: "Nei prossimi anni ci saranno 2.400 aperture di impianti identici a questo in tutto il mondo. Con la previsione di creare 49 mila nuovi posti di lavoro". L'evoluzione del mercato, quindi, potrebbe portare alla nascita di mezzi alimentati a bioetanolo anche in Europa, sancendo la nascita di un nuovo mercato e di un nuovo modo per risparmiare sull'alimentazione di auto e moto. Attualmente un litro di bioetanolo costa meno rispetto a un litro di benzina, e questi nuovi processi faranno scendere ancora il prezzo del carburante. Che sia una reale svolta anche per l'Europa?
E' nato a Crescentino (in provincia di Vercelli) il primo impianto al mondo per la produzione di biocarburanti di seconda generazione in grado di produrre, a pieno regime, 75 milioni di litri annui di bioetanolo, ottenuto da residui di prodotti agricoli. L'Italia finalmente è di nuovo in prima linea per quanto riguarda la tecnologia e propone un nuovo modo di produrre carburante dalle biomasse, superando i processi già utilizzati nelle nazioni che fanno largo uso di bioetanolo (come Brasile e altri paesi emergenti), con una nuova tecnologia che, per l'appunto, segna un cambio generazionale nella raffinazione di questi prodotti. Il nuovo metodo di produzione si chiama Proesa (in portoghese significa "prodezza") e grazie alla partnership con l'azienda danese Ghisolfi, che fornisce gli enzimi, si riesce a produrre il bioetanolo da biomasse lignocellulose con riduzione del 90% di gas nocivi e costi ancora minori di produzione. Questo significa un modo più ecosostenibile e conveniente di produrre energia che sta interessando già diversi paesi e tante aziende. La prodezza di Ghisolfi sarà quindi la scintilla che farà ripartire il motore del lavoro in questo settore: "Nei prossimi anni ci saranno 2.400 aperture di impianti identici a questo in tutto il mondo. Con la previsione di creare 49 mila nuovi posti di lavoro". L'evoluzione del mercato, quindi, potrebbe portare alla nascita di mezzi alimentati a bioetanolo anche in Europa, sancendo la nascita di un nuovo mercato e di un nuovo modo per risparmiare sull'alimentazione di auto e moto. Attualmente un litro di bioetanolo costa meno rispetto a un litro di benzina, e questi nuovi processi faranno scendere ancora il prezzo del carburante. Che sia una reale svolta anche per l'Europa?
Aggiungi un commento