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MotoGP 2015 Valencia, Nakamoto: “Valentino Rossi deve riconoscere l'errore. Marquez bravo ragazzo"

MotoGP news – Shuhei Nakamoto, vice presidente HRC, è tornato di nuovo sul caso Rossi-Marquez, secondo lui Marquez non ha rallentato in alcun modo Rossi a Phillip Island e la sua condotta di gara a Sepang è stata assolutamente normale. Ne ha anche per il Dottore: “È un grande campione del nostro sport, ma dovrebbe riconoscere di aver sbagliato”
Fatti, non ipotesi
Il vice presidente di HRC Shuhei Nakamoto è tornato nuovamente a parlare dello scontro tra Valentino Rossi e Marc Marquez, questa volta, dopo le dichiarazioni rilasciata a caldo a Sepang, ha affidato il suo pensiero a un comunicato stampa: “Prima di tutto ci tengo a precisare che è importante parlare di fatti, non di ipotesi. Un fatto è un fatto e vi è una sola interpretazione, mentre le ipotesi possono essere tradotte in diversi modi, a seconda di quale parte stai. I fatti sono questi: 1) Marc Marquez ha vinto il Gran Premio d'Australia, superando Lorenzo all'ultimo giro, e togliendogli quindi cinque punti in campionato. 2) Giovedì prima del GP della Malesia nella conferenza stampa pre-event, Valentino Rossi ha accusato Marc di aver corso contro di lui a Phillip Island, per aiutare Jorge Lorenzo. 3) Nel GP della Malesia, Rossi intenzionalmente ha spinto Marc fuori dalla traiettoria causando così la caduta. La Direzione Gara lo ha sanzionato per questo, e la FIM ha confermato la penalità. Questi sono i fatti, gli unici che possiamo commentare, qualsiasi altra discussione sarebbe basata su ipotesi e parlare di ipotesi non farebbe che aumentare il clima negativo che stiamo affrontando in questo momento, senza cambiare la realtà di quello che è successo”.
"In HRC c'è molto rammarico, Marc è stato oggetto di un'accusa senza prove, dopo la gara di Phillip Island. Ovviamente non ci sono motivi per sostenere che voleva aiutare qualcuno, considerando che ha spinto per vincere la gara e poi alla fine lo ha fatto. A fine gara si può chiaramente vedere che Valentino e Marc si stringono la mano dopo la bandiera a scacchi in Australia, riconoscendo così una grande e giusta battaglia".
Riguardo al duello di Sepang tra Rossi e Marquez invece non crede a una premeditazione di Marquez: "Onestamente non credo che questo sia il caso. Sappiamo tutti che Marc corre sempre al 100% per ottenere il miglior risultato possibile in pista. Ha sostenuto tante battaglie in carriera con molti piloti, e nessuno si è mai lamentato di questo. In Malesia Marc ha faticato a inizio gara, con il serbatoio pieno, come era già successo quest'anno, ha fatto un errore e questo ha permesso a Jorge di passare. Poi Valentino è arrivato e hanno iniziato a lottare per il terzo posto. I sorpassi erano estremi, ma in sicurezza per entrambi i piloti. Abbiamo visto lottare insieme due dei più grandi campioni”.
Nessuna possibilità che Marquez abbia rallentato Rossi "I tempi sul giro erano abbastanza veloci, mostrando chiaramente che non c'era alcuna intenzione da parte di Marc di rallentare Valentino. Dopo la caduta di Marc, Valentino aveva la pista libera davanti e i suoi tempi sul giro non erano più veloci di quelli segnati durante la lotta con Marc. Penso che entrambi stessero spingendo al massimo per il terzo posto, ma naturalmente questa battaglia ha aperto un gap con i primi due, Pedrosa e Lorenzo. Queste sono le corse e quando si hanno due talenti come Marc e Valentino si può vedere una splendida battaglia, come sappiamo”.
È certo inoltre, dati della telemetria alla mano, che Valentino abbia scalciato la moto di Marc: "È chiaro che Valentino ha intenzionalmente spinto Marc verso l'esterno della pista, cosa al di fuori delle regole, quindi Marc non ha avuto altra scelta se non andare largo. I dati della moto di Marc dimostrano che anche se lui stava rialzando la moto cercando di evitare il contatto con Valentino, la sua leva del freno anteriore ha improvvisamente ricevuto un colpo che ha bloccato l'anteriore, e che è il motivo della caduta. Noi crediamo che questa pressione sia il risultato del calcio dato da Rossi. L'acquisizione dei dati della moto di Marc è disponibile se qualcuno dalla Dorna, FIM o i media vogliono controllare”
Nessun dubbio poi sulla buonafede si Marquez: "Conosco bene Marc, è un bravo ragazzo, Marc stava solo cercando di difendere la sua posizione, come qualsiasi pilota avrebbe fatto, e noi gli crediamo al 100%".
Meno fiducia invece nelle decisioni della Direzione Gara... "Rispettiamo la decisione della Direzione Gara e non vogliamo giudicare se la pena inflitta sia giusta o sbagliata. Tuttavia, crediamo ci fossero prove sufficienti per prendere una decisione durante la gara stessa, non era necessario attendere la fine”. 
La difesa di Marquez contnua: "Non ci sono stati commenti dopo che Dani ha combattuto con Valentino ad Aragon e lo ha battuto, e anche a Phillip Island nessuno ha accusato Iannone di cercare di aiutare un concorrente o un altro. A Sepang Marc semplicemente voleva conquistare il miglior risultato possibile per sé stesso e il suo team, non è nella sua natura accontentarsi del quarto posto quando ha la possibilità di lottare per la terza posizione. Dovremmo anche guardare la corsa di Motegi  del 2010, quando Valentino era fuori corsa per il titolo, ma ha sostenuto una grande battaglia con il compagno di squadra Jorge. Dopo la gara, quando Jorge si era lamentato perché Valentino era stato troppo aggressivo, non essendo in lotta per il titolo, Valentino aveva risposto: 'Ho detto a Yamaha, cosa vi aspettate da me, che arrivi alle spalle? Se fosse così tornerei a casa”.
Infine un giudizio su Rossi: "Valentino è il più grande campione del nostro sport. Ha fatto un ottimo lavoro e se vince il Campionato lo merita veramente, per la costanza e la velocità dimostrata durante tutto l'anno. Il fatto che abbia 36 anni aumenta il rispetto per un grande campione. Detto questo, non capiamo l'accusa relativa alla gara di Phillip Island e la sua manovra a Sepang. Speriamo che Valentino ci pensi sopra e capisca il suo errore”. 
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