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Moto2 2014, intervista esclusiva a Mattia Pasini: “La moto è nel mio DNA”

Moto2, in occasione del Gran Premio di San Marino e della Riviera di Rimini, abbiamo intervistato uno degli storici padroni di “casa” che vivono realmente a pochi chilometri di distanza dal circuito. Mattia Pasini ha l'obiettivo di conquistare il titolo della categoria di mezzo nel prossimo futuro, e fare bene davanti al suo pubblico in questa stagione proprio sfortunata
Pilota per passione
Classe 1985, sono quasi dieci anni che Mattia Pasini corre nel Motomondiale. Dopo una puntata in MotoGP non molto producente nel 2012, il romagnolo si è fermato nella categoria intermedia da dove vuole, presto o tardi, uscire vincitore. Attualmente "il Paso" è alla guida di una Kalex del team NGM Forward Racing e spera di poter migliorare la propria stagione a partire proprio da questo appuntamento al Misano World Circuit Marco Simoncelli...
Che effetto fa correre il GP di Misano?
È sempre un effetto bellissimo, è il mio Gran Premio di casa perché abito a quattro km dal circuito e qui ci sono cresciuto. Poter correre oggi il Motomondiale è bellissimo davanti a tutti i miei amici, alla mia gente, è emozionante.
Che tipo di allenamenti fai in vista del campionato?
Mi alleno con il flat track, non più con il motocross perché gli anni scorsi mi sono sempre fatto male compromettendo alcune stagioni. Durante il campionato mi dedico quindi a quest'altra disciplina che è un po' meno pericolosa e allenante allo stesso modo. È una tecnica di guida su una pista sporca dove il grip è molto poco e ti insegna moltissimo a gestire le situazioni più difficili, fisicamente è molto dispendiosa e faticosa.
Quanto è stato importante il tuo babbo nella tua carriera?
Moltissimo, alla fine credo che nel mio DNA l'abbia messa lui la moto, essendo un ex pilota. Non mi ha mai spinto per farmi fare questo, la decisione è stata mia, non come magari potrebbe essere adesso per alcuni bambini. I miei genitori erano quasi contrari al fatto che io andassi in moto, mi hanno fatto provare tanti altri sport ma alla fine la mia passione era quella.
Sei un veterano del Circus, cosa ti spinge a continuare?
Raggiungere gli obiettivi che mi sono prefissato e a cui vorrei arrivare. A questo si aggiunge la voglia di andare in moto e il piacere di farlo.
Cosa vedi nel tuo futuro?
Nel futuro prossimo spero di vincere il Campionato del Mondo, sul futuro a lungo termine ci penserò quando sarà il momento. Per ora sono concentrato sulle corse. Mi piacerebbe tornare nella MotoGP, ma da campione della Moto2.
Come commenti la tua stagione finora?
Molto sfortunata, siamo molto veloci ma per varie sfortune o situazioni abbiamo sempre raccolto un po' poco. Diciamo che potremmo essere molto più avanti rispetto a come siamo, comunque la stagione è lunga e dobbiamo dare una svolta. Speriamo di poterlo fare proprio qui da Misano, che è una pista amica e dove sono sempre andato molto forte.
Si dice che il primo avversario da battere sia il compagno di squadra, in che rapporti sei con Simone Corsi?
Il primo avversario da battere "sono tutti", non è solo lui. Non corro guardando il mio compagno di squadra, ma tutti gli avversari. Io e Simone abbiamo un buon rapporto, andiamo d'accordo e ci conosciamo da quando siamo piccoli, fin dalle minimoto.
Cosa ne pensi dei giovani piloti italiani nel Motomondiale?
C'è qualche giovane che promette molto bene, tipo Enea Bastianini e Niccolò Antonelli. Ce ne sono altri anche nei campionati minori, come Manuel Pagliani. Da lì a diventare forti forti ce ne passa, però secondo me partiamo da una buona base.
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