Moto Guzzi V35, dallo scantinato alla livrea Ferrari. Magia neozelandese...
Il customizer Colin Cornberg ha trasformato una V35 del 1985 in una special curata. Alluminio battuto a mano e vernice Ferrari per una custom da usare tutti i giorni
Dalle corse al garage di casa
La storia di questa Moto Guzzi V35 nasce da un cambio di vita e di prospettiva. Colin Cornberg, costruttore noto per aver fondato la Number 8 Wire Motorcycles negli Stati Uniti, ha recentemente trasferito l'attività in Nuova Zelanda, tornando quindi alla sua terra d'origine.

La V35 nella sua veste originale
La resurrezione della V35
Lasciato il lavoro a tempo pieno come preparatore per fare altro, Cornberg ha mantenuto la customizzazione come attività parallela. Dopo aver completato un progetto complesso destinato alle gare di velocità (una 250 cm³ che ha infranto i record AMA e FIM lo scorso anno), il customizer ha cercato un progetto meno esasperato, destinato all'uso stradale. La base di partenza è una Moto Guzzi V35 del 1985, acquistata in condizioni di semi-abbandono: la moto si presentava priva di sella, con un telaietto posteriore tagliato in modo approssimativo e diverse modifiche di dubbia qualità. L'obiettivo dichiarato da Cornberg era realizzare una moto da città, lavorando non più in un'officina professionale attrezzata, ma all'interno del proprio garage domestico, utilizzando attrezzature limitate.
Il motore non è stato toccato, e ci mancherebbe... È stato solo pulito e valorizzato in alcuni dettagli
Tocco Ferrari
Il "grosso" del lavoro ha toccato le sovrastrutture, interamente realizzate a mano. Dopo aver ripristinato le geometrie del telaio, Cornberg ha realizzato un nuovo serbatoio in alluminio montato più in alto rispetto all'originale per lasciare in vista i tubi del mitico telaio Tonti.
A completare le sovrastrutture troviamo fianchetti laterali realizzati su misura e parafanghi ridotti al minimo. La sella poggia su una base in fibra di carbonio, imbottita e rivestita artigianalmente. Per la livrea, la scelta è ricaduta su una tinta automobilistica di pregio: il "Grigio Silverstone", un colore proveniente dal catalogo Ferrari, recuperato come rimanenza da un lavoro precedente. La vernice finale con toni di base marrone, verde e argento, contrasta con le finiture nere della ciclistica e dà al tutto un aspetto non solo elegante, ma anche di qualità (potere del cavallino rampante…).
Grigio elegante e aquila dorata. What Else?
Meccanica rivista
Sotto il profilo tecnico, la V35 è stata sottoposta a un restauro pressoché completo. Il bicilindrico a V di Mandello è stato interamente ricostruito per garantire affidabilità nell'uso quotidiano. Anche la ciclistica ha ricevuto aggiornamenti mirati: la forcella è stata revisionata utilizzando elementi di quella di una V7 Sport, l'impianto elettrico è stato semplificato e ricostruito da zero con un cablaggio dedicato e c'è pure una nuova batteria al litio. Numerosi i componenti realizzati a mano o selezionati dal mercato aftermarket: i collettori di scarico in acciaio inox spazzolato sono opera di Cornberg e terminano in una coppia di silenziatori Cone Engineering. Al manubrio, trova posto un'unità Renthal a cui sono stati installati blocchetti minimal, manopole Biltwell Kung Fu e un tachimetro digitale Motogadget.
Parecchio azzeccata la scelta di Cornberg di "ricoprire" con una patina grezza tutte le finezze adottate per questa special, come la scelta di utilizzare le pedane e il coperchio dell'alternatore originali. Una scelta che se fossimo architetti potremmo definire… shabby chic. Ma su due ruote.
Foto e immagini
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