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Michael Schumacher, news condizioni di salute: il chirurgo è ottimista

A tornare sulle condizioni di salute del pilota tedesco è il dottor Jean-Francois Payen, capo del reparto di anestesia e rianimazione dell’ospedale di Grenoble, che ha avuto Schumi in cura per sei mesi dal 29 dicembre dello scorso anno dopo l’incidente sugli sci. “Abbiamo speranza ma dobbiamo dargli tempo”, ha detto in un’intervista a Le Parisien
Guarigione lunga tre anni
Michael Schumacher non è più in coma. I tempi di recupero potrebbero andare da uno a tre anni. Il fatto di essere curato a casa sua, a Gland, è molto positivo perché ha trovato l’ambiente ideale per svolgere la riabilitazione, ma bisogna essere pazienti, abbiamo speranza ma dobbiamo dargli tempo”: questa l’opinione del medico che ha prestato i primi soccorsi a Schumacher quel maledetto 29 dicembre e che ha visitato di recente Schumacher a casa sua. Payen non fornisce alcuna indicazione sull'attuale stato di salute del pilota, ma conferma che non è più in coma, insistendo però sulla richiesta di privacy espressa dalla famiglia. È un'altra buona notizia dopo le affermazioni speranzose di Jean Todt secondo cui Schumacher potrebbe, in un tempo relativamente breve, tornare a una vita normale. Inoltre, Payen ha ricordato che, quando Schumi arrivò all’ospedale di Grenoble, era incorso in un incidente alla stazione sciistica di Méribel ed era in condizioni critiche con un trauma cranico particolarmente grave; di recente si è scoperto che il trauma potrebbe essere stato provocato dall’astina che fissava l’action cam al casco. L'ex pilota tedesco ora si trova a casa seguito da un'equipe medica che si occupa della sua riabilitazione. Subito dopo l'incidente Michael era stato ricoverato all'ospedale di Grenoble, dove è stato operato due volte, a giugno è uscito dal coma e successivamente è stato trasferito in una clinica di Losanna all'avanguardia nelle tecniche di riabilitazione per chi ha subito traumi al cervello. Schumi ha fatto buoni progressi ed è potuto tornare a casa a settembre.
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