Lightfighter, la naked elettrica sfida in pista quelle a benzina
Il prototipo americano sviluppa 134 cavalli, sarà impegnato contro Indian, Harley-Davidson, KTM e Triumph. La batteria agli ioni di litio utilizza le più recenti celle NMC di derivazione automobilistica
L'elettrico, nonostante la parziale marcia indietro di questi ultimi tempi a livello normativo, continua ad avanzare, anche in campo agonistico. Su pista o in off-road, i progressi sono evidenti, come si può riscontrare per esempio a giudicare dai successi della Stark Varg, impegnata nel motocross e nell'enduro estremo. A ogni modo, anche dove la terra lascia spazio all'asfalto, le nuove proposte non mancano.
Velocità a stelle e strisce
La Lightfighter, azienda americana specializzata in motociclette elettriche ad alte prestazioni, debutterà infatti nel MotoAmerica il prossimo anno, gareggiando insieme a diverse moto naked a combustione, nella classe Super Hooligan. Il piccolo team di esperti di batterie ha stretto una partnership con OrangeCat Racing, che in passato ha ottenuto successi nella categoria Stock 1000 e gareggerà utilizzando il modello naked V3-RH, che eroga 134 cavalli.
Una concorrenza agguerrita
Tra le moto che gareggiano nella serie Super Hooligan ci sono la Indian FTR1200, la KTM 890 Duke R, la Harley-Davidson Pan America e la Street Triple 765RS di Triumph. In precedenza, la serie aveva accolto anche il marchio elettrico italiano Energica, che aveva preso parte alle competizioni con una Eva Ribelle RS modificata. La categoria Super Hooligan è la stessa che ha visto partecipare anche l'azienda americana Arch Motorcycle, co-fondata dall'attore Keanu Reeves.
La V3-RH da gara è stata presentata a metà settembre in occasione della tappa al Circuit of the Americas, ad Austin, in Texas. Il CEO di Lightfighter, Brian Wismann, non è estraneo al mondo delle corse a impatto nullo: era presente come team manager per Brammo alla prima edizione dell'Isle of Man TT Zero nel 2009. “Non vediamo l'ora di continuare questa tradizione, per dimostrare cosa può fare l'elettrico contro alcuni dei migliori piloti e motociclette a livello mondiale”, ha spiegato.
La tecnica
Alimentato da un motore elettrico raffreddato ad acqua che supera gli 11.000 giri/min, il V3 raggiunge una coppia massima dichiarata di 161 Nm all'albero, più che sufficienti per garantire una buona dinamica a una moto da 186 chilogrammi di peso. L'unità batteria agli ioni di litio è da 12,5 kWh. Batteria e motore sono inglobati in un telaio a traliccio tubolare in acciaio al cromo-molibdeno, la sella incorporata in una monoscocca in fibra di carbonio. La batteria agli ioni di litio utilizza le più recenti celle NMC, con specifiche automobilistiche, dell'azienda tedesca Farasis Energy. I tempi di ricarica sono di circa un'ora.
Come molte moto elettriche, la Lightfighter rinuncia all'uso del cambio. Il tutto è supportato da una forcella rovesciata Öhlins FGR 252 e da un ammortizzatore posteriore TTX36. Le pinze Brembo GP4-RX garantiscono la massima potenza frenante anche all'anteriore, con dischi da 320 mm. La Lightfighter monta cerchi da 17” su entrambe le ruote, con pneumatici slick Dunlop convenzionali da 120/70 all'anteriore e un grande 200/60 in stile superbike al posteriore.
Le V3 disponibili entro l'anno prossimo saranno una decina.