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Legambiente, cresce la mobilità a pedali

Il dossier Covid Line dell’associazione ambientalista conferma la crescita dell’uso delle bici in Italia nel 2020 e analizza l’evoluzione della rete di ciclabili in alcuni capoluoghi di provincia voluta per favorire spostamenti distanziati durante la pandemia. Un totale di quasi 200 km, dei quali 35 a Milano, 30 a Genova e 15,7 a Roma
Ciclisti in aumento del 27,5%
La pandemia ha reso la mobilità più sostenibile. Ad affermarlo è il dossier Covid Lanes di Legambiente che ha monitorato i cambiamenti avvenuti nel 2020, con particolare focus sulla mobilità ciclabile, quella scelta da molti per spostarsi in sicurezza in città. Una modalità cresciuta in modo sostanziale secondo uno studio ECF (European Cyclist Federation) basato su diverse fonti di rilevamento. L’aumento a livello globale sarebbe stato del 69% secondo i monitoraggi ricavati dall’app Google Maps mentre da un’analisi di Eco Conter (sistema di rilevamento dei passaggi di bici presente in molti paesi) in Europa si sarebbe registrato a settembre un incremento superiore al 20%. A guidare la classifica è stata l’Italia (+27,5%) davanti a Portogallo (+25,3%), Francia (+24,5%) e Germania e Regno Unito (entrambe a +20%). In realtà, l’ascesa dell’uso dei cicli sembrerebbe ancora maggiore considerato che in Italia i dati Eco Counter segnalano un +81% a maggio e un +48,4% a ottobre. Un impiego favorito dalle agevolazioni erogate dal bonus bici e dalla realizzazione delle ciclabili d’emergenza, le cosiddette Covid Line o ciclabili “leggere”.
Soluzione divenuta possibile grazie pure alle modifiche introdotte nel Codice della Strada, ma perseguita in tutta Europa dove nel 2020 sono state approvate più di 2.300 km di Covid Lane, circa la metà già realizzate, per un investimento di oltre un miliardo di euro. In Italia l’opportunità è stata sfruttata da molte amministrazioni che, nel complesso, hanno aggiunto nel 2020 ben 194 km di nuovi percorsi riservati alle bici.

Milano leader di un cambiamento diffuso
A guidare la classifica delle nuove Covid Line è Milano con 35 km realizzati, davanti a Genova con 30 km e Roma con 15,7 km, città che spicca per progettualità con oltre 150 km di nuove ciclabili previste nel Piano Straordinario del Comune e un obiettivo a lungo termine di 293 km. A superare la soglia dei 10 km ci sono pure Torino (15,5), Brescia (15) e Cagliari (11), ma a vedere allungati gli itinerari urbani a due ruote sono altre 14 città. A Bologna i 9,7 km realizzati sono solo l’anticipazione del biciplan da 15 km e di un piano futuro da 721 km, a Napoli i 7,6 km dovrebbero presto superare la soglia dei 10 km con l’ambizione di arrivare a 163 km nei prossimi anni, così come a Firenze che ha già concretizzato 9,6 km a pedali e ne prevede altri 42. Progetti di allungamento dei percorsi sono in programma, tra l’altro, a Bari e Lecce, a Pescara e a Perugia e in molte città del Nord, come Parma, Trieste, Venezia e Verona.
Un evoluzione, quella verso la mobilità dolce, che secondo i responsabili di Legambiente dovrebbe rafforzarsi in futuro considerato che ai 2.341 km di piste ciclabili presenti nelle 22 città monitorate se ne dovrebbero aggiungere altri 2.626 km previsti dai PUMS, i Piani Urbani di Mobilità Sostenibile. “L’obiettivo”, sostiene il vice presidente di Legambiente Edoardo Zanchini, “è di ripensare lo spazio urbano per portare qualità e ridurre i rischi di incidentalità adottando soluzioni infrastrutturali per ridurre la velocità e lo spazio stradale dedicato alle automobili. L’obiettivo deve essere quello di raddoppiare le ciclabili entro il 2025, per mandare un messaggio chiaro di cambiamento in positivo a chi vive nelle città, e trasformare le nuove pop-up, in tempi ragionevoli, in veri percorsi protetti. Per realizzare tutto ciò, bisogna inserire questo tipo di infrastrutture urbane nel Recovery plan e investire un miliardo di euro in cinque anni, seguendo l’esempio di paesi come l’Inghilterra, per questi interventi”.

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