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L'Aquila, strade chiuse alle due ruote, risponde FMI Abruzzo

La Federazione Motociclistica Italiana protesta contro l'interdizione al traffico a due ruote disposta dall’amministrazione provinciale de L’Aquila. Con un comunicato stampa firmato dal Presidente FMI Abruzzo Elvio Fortuna si accenna alla disparità di trattamento, alle tempistiche dei lavori di manutenzione e al danno economico agli operatori del mototurismo
La risposta della FMI
Il recente provvedimento disposto dalla Provincia dell’Aquila in merito alla chiusura di alcuni tratti stradali alle due ruote ha suscitato pareri negativi. Tra i primi ad esprimersi in merito, il presidente della delegazione abruzzese per la FMI Massimiliano Mari Fiamma, che, contrario al provvedimento “discriminatorio” s’è detto a nome della FMI pronto al dialogo ma anche alla lotta.
Ora, in attesa di parlare con le istituzioni deputate, attraverso il suo Comitato Regionale Abruzzo la FMI ha diffuso un comunicato presso tutti gli organi di stampa regionali: un primo segnale di sensibilizzazione presso le Autorità abruzzesi nel tentativo di trovare una soluzione. Nel comunicato si fa riferimento alla disparità di trattamento tra gli utenti a quattro e due ruote (nel provvediemnto rientrano infatti anche le biciclette), alla durata eccessiva dei lavori di manutenzione e al danno economico agli operatori del mototurismo, settore fondamentale per l’Abruzzo.

Di seguito il comunicato integrale firmato dal Presidente FMI Abruzzo Elvio Fortuna.

In seguito al divieto di traffico per moto e biciclette disposto dalla Provincia di L’Aquila su tratti di 25 arterie stradali (SP 80 di Campo Imperatore- SP 11 Sirentina, della SP 106 Delle Capannelle e della SP 2 del Lago di Campotosto), la Federazione Motociclistica Italiana, con il diretto coinvolgimento del suo Comitato Regionale Abruzzo, ritiene inaccettabile la chiusura di alcune delle strade più frequentate dagli utenti delle due ruote.
Il richiamo alla sicurezza atto a giustificare il provvedimento appare la solita vetusta giustificazione che si tira fuori ogni qual volta che ci si trovi nell’incapacità di agire secondo quelle che dovrebbero essere pratiche ormai consolidate. Il problema è il degrado e la mancata manutenzione delle strade non gli utenti di quelle stesse strade!
Non si comprende infatti la chiusura ai soli mezzi a due ruote, moto e bici, che ormai da anni affrontano strade dissestate e con scarsa manutenzione, costituendo così una disparità di trattamento tra utenti della strada che, con le tasse più alte d’Europa, contribuiscono a creare proprio quei fondi che dovrebbero essere destinati alla viabilità.
Inoltre non si può non osservare come il provvedimento riguardi molti tratti stradali che, di sicuro, non vedranno cominciare i lavori in contemporanea, quindi sarebbe stato eventualmente logico chiuderli (parzialmente) all’avvio dei lavori e non all’indomani dei proclami con tanto di comunicato stampa.
Va infine considerato l’enorme danno economico agli operatori che, con il Mototurismo, che in Abruzzo è una delle prime forme turistiche registrate, riescono già a stento a sopperire allo spopolamento delle aree interne dopo i terremoti che le hanno interessate.
Ciò che appare evidente è che l’Amministrazione sembra impreparata ad affrontare uno dei pochi compiti a loro assegnati che è appunto la manutenzione stradale; che cosa accadrebbe se tutti gli Enti preposti agissero in tal modo?
Non staremo certo fermi a subire questo provvedimento e ci faremo sentire nelle opportune sedi per trovare, una comune soluzione ad un provvedimento che riteniamo ingiusto”.

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