Kofa Jidi: l'elettrica per l'Africa!
La Jidi è stata progettata per le particolari esigenze del cotinente africano, anche se la produzione avviene in Cina. Occhio di riguardo alla robustezza, ma anche le prestazioni non sono male
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Veicoli elettrici ne stanno nascendo a bizzeffe, questo però è più… particolare degli altri perché è stato progettato in Africa specificamente per le particolari esigenze di quel Continente, anche se la produzione avviene in Cina. Nasce da una collaborazione tra l’azienda Kofa, del Ghana, e la società cinese TAILG che si occupa di mobilità a emissioni zero. Si chiama Jidi ed è una motocicletta elettrica compatta e robusta, strutturata per affrontare un impiego “ruvido” e il clima severo dell’Africa. Esteticamente è molto originale, di gusto forse non troppo europeo, ma con uno stile spigoloso e moderno e una personalità spiccata. La sella è lunga e piatta, pensata per trasportare un passeggero o in alternativa un grosso carico.
Africana con buone prestazioni
“Progettata in Ghana. Costruita per l’Africa” ammicca lo slogan dell’azienda, e vengono promesse prestazioni molto interessanti per un veicolo utilitario: una velocità attorno agli 85 km/h, paragonabile a quella di una moto con motore endotermico di 125 cm³, e un’autonomia dell’ordine di 100 km. Il motore è alimentato a 72 volt, ha tre modalità di guida ed è fisso nel telaio, appena davanti al fulcro del forcellone; le batterie occupano tutto lo spazio centrale e sono accessibili da un coperchio superiore, ribaltabile. La cosa furba è che sono progettate per essere sostituite rapidamente nelle stazioni Swap & Go dell’azienda, operazione che richiede solo 30 secondi. Una tecnologia collaudata, già attuata da Kofa nelle infrastrutture di scambio delle batterie di Gorogoro per i suoi Smartscooter.
Fatta per durare
Strutturalmente la Jidi è una moto robusta, costruita intorno a un telaio in acciaio lasciato a vista e dotata di pneumatici dual-sport; le sospensioni sono semplici, davanti una forcella telescopica con gli steli protetti da soffietti e dietro due ammortizzatori, la frenata è affidata a un disco anteriore e uno posteriore comandati con sistema CBS a intervento combinato.
Tutte le luci sono a LED ed è stata prevista una porta di ricarica USB. Il costruttore promette longevità e una manutenzione molto facile, che può venire effettuata con utensili di base.
Il prezzo non è ancora stato comunicato ma viene dichiarato un risparmio sui costi del 30%, dunque è presumibile che sarà molto competitivo. Come è logico attendersi per un veicolo destinato a un mercato di base.
Foto e immagini
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