Salta al contenuto principale

JIVR Bike, l'e-bike nata grazie alla rete

La pieghevole nata all'Università di Londra sarà prodotta grazie alla raccolta fondi sul web. Ha telaio con integrate batterie, “catena” e cavi che si piega in pochi secondi e può essere trascinato sulle ruote
L'autonomia è di 30 km
Traguardo raggiunto. Concepita nel 2011 nei laboratori dell'Università di Londra, ha richiesto quattro anni di sviluppo e un mese di trepidazione su Kickstarter per raccogliere i fondi per consentirne l'avvio della produzione. Giorni conclusi con il supporto di 204 persone che hanno promesso di donare 126.152 sterline (quasi 180.000 euro) per rendere concreta la JIVR Bike, pieghevole elettrica dai contenuti innovativi. Il telaio ha forme insolite con forcella, tubo verticale e posteriore asimmetrici per favorire la messa in piega in pochi secondi e, una volta chiuso, può essere trascinato sulle ruote. Il peso è contenuto a 15 kg, comprese le batterie integrate da 324 Wh ricaricabili in 2 ore e in grado di fornire assistenza per poco più di 30 km. Il motore è inserito nel mozzo anteriore e ha potenza di 350 W, ridotti a 250 per rientrare nei limiti di legge europei, e accoppiato a un sensore alla pedalata inserito in prossimità dei pedali. Avveniristica la trasmissione monomarcia priva della classica catena, ma composta da ingranaggi all'interno del telaio che, tra l'altro, ospita pure i cavi. I “comandi” sono rimandati a un'app per smartphone che si può fissare al centro del manubrio e collegare tramite Bluetooth. Oltre ai dati di viaggio e della navigazione, il software consente di selezionare le modalità di assistenza che nel prototipo sono tre, ma che probabilmente saranno diverse nella variante destinata ad essere commercializzata. L'attuale configurazione, infatti, costringerebbe a omologare la JIVR Bike come ciclomotore in quanto prevede la possibilità di viaggiare a 25 km/h senza azionare i pedali. Altra modifica potrebbe riguardare l'aggiunta delle luci, d'obbligo per il Codice della Strada, mentre è probabile che sia confermato l'impianto frenante a dischi. Prematuro parlare i tempi di produzione e di prezzi.
Aggiungi un commento