In Italia la RC moto costa 289 euro, in Francia 189. Perché?
Dopo mesi di rincari, la corsa dei prezzi sembra finalmente rallentare. Secondo l’Ivass, nel primo trimestre 2025 si è registrata una flessione dell’1,7%, ma restano ampie le differenze tra Nord e Sud e il comparatore Preventivass non funziona come dovrebbe
Il caro-polizze rallenta
Dopo mesi di rialzi, una piccola buona notizia: i premi assicurativi sembrano aver invertito la rotta. A dirlo è l’Ivass, l’Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni guidato da Luigi Federico Signorini, che nella sua ultima relazione ha messo nero su bianco i dati raccolti fra fine 2024 e inizio 2025. Una premessa però è d’obbligo: il 2024 si è chiuso male, con un sensibile aumento dei costi per auto e moto. Per le auto il premio medio ha toccato quota 419 euro, pari a un +7,2% rispetto all’anno precedente, mentre per le moto è andata persino peggio: 289 euro in media, con un incremento dell’8,5%. Ma guardiamo i numeri più nel dettaglio…
RC Moto: i premi vanno riducendosi
Per quanto riguarda le moto, il numero di veicoli assicurati si ferma a 4,6 milioni. I sinistri sono stati 161.000, con una media di circa 7.000 euro a incidente. Ma la notizia migliore arriva dal primo trimestre 2025: i premi assicurativi RC si sono ridotti in media dell’1,7%. Il merito? Il rientro dell’inflazione sotto il 2%, elemento che incide sempre in modo ritardato sulle RC.
RC più care d’Europa (dopo il Regno Unito)
A prescindere dal leggerissimo calo di cui sopra, nel confronto con gli altri Paesi europei, l’Italia non ne esce affatto bene, seconda in classifica per prezzo delle polizze, dietro solamente al Regno Unito. In Spagna e Francia, tanto per fare un confronto, si spendono in media 186 euro l’anno. Quasi 100 euro in meo che da noi. Il tutto sempre considerando le profonde differenze a livello territoriale interno: a Belluno l’RC moto costa in media 180 euro, a Napoli 555.
Il nodo irrisolto di Preventivass
Nel 2023 è nato Preventivass, il portale pubblico per comparare le offerte RC. Uno strumento pensato per aumentare trasparenza e concorrenza, ma che – a conti fatti – non sembra funzionare come dovrebbe. Lo spiega chiaramente Signorini: “i prezzi forniti dal simulatore sono tendenzialmente più alti di quelli che poi i consumatori riescono a spuntare. Questo può sembrare un dato positivo, in realtà questa discrepanza non giova al raggiungimento di obiettivi di trasparenza e concorrenza che sono alla base della legge”. Un altro problema è che Preventivass viene ancora utilizzato poco dai privati cittadini, e soprattutto dai consumatori finali. A oggi, la maggior parte delle simulazioni arriva dagli operatori del mercato, cioè dalle stesse compagnie o da professionisti del settore. “Vorrei incoraggiare la clientela assicurativa a sfruttarlo appieno anche in modo indiretto: più sono i consumatori che se ne avvalgono, maggiore può diventare per le compagnie l’incentivo a vederlo come uno strumento concorrenziale. Il baluardo più efficace contro aumenti ingiustificati dei prezzi è un consumatore informato e attento”, conclude Signorini.