Salta al contenuto principale

Il richiamo del “batacchio”: anche QJ Motor usa la geniale soluzione tecnica

Si tratta di un motore con due cilindri a V, ma solo uno dei due è attivo; il secondo è un compensatore. Non è la prima casa a ispirarsi al sistema inventato negli anni 90 dall'ingegner Bordi

Qualche settimana fa vi avevamo raccontato la storia del ”Batacchio” e per coincidenza dall’Oriente sbuca qualcosa di analogo. QJ Motor ha brevettato un motore con due cilindri a V, dei quali uno soltanto è attivo; il secondo è “solo” un cilindro compensatore, privo di testata e con un grande foro di sfogo, che serve per equilibrare quello che in effetti è un motore monocilindrico. Lo stesso principio del ”Batacchio”, il motore Ducati costruito dal 1993 al 1996 per correre nella categoria Supermono. Si trattava di uno dei bicilindrici a L della Casa bolognese privato del gruppo termico verticale; questo era stato sostituito da una biella infulcrata nel carter e collegata alla vera biella sull’albero motore. Addirittura le prime prove erano state fatte proprio disattivando il cilindro superiore, senza eliminarlo.

Ducati batacchio

Ecco il sistema inventato da Ducati negli anni 90

 

Anche i tedeschi hanno “copiato”

Il sistema ideato dall’ingegner Massimo Bordi, allora direttore tecnico del Gruppo Cagiva, funzionava egregiamente ed ha trovato diverse altre applicazioni. La più nota sul primo bicilindrico parallelo BMW, quello prodotto dalla Rotax per la F 800: i due pistoni si muovono simultaneamente, cioè raggiungono insieme il punto morto superiore e inferiore, e scoppiano alternatamente uno ogni 360°; è bene rammentare che il motore a quattro tempi ha uno scoppio ogni due giri dell’albero motore. Per bilanciare le masse, infulcrata nel carter c’è una biella con leva oscillante spostata di 180°, rivolta verso il cambio.

Il sistema di smorzamento delle vibrazioni di BMW-Rotax

 

E il re dei maxiscooter ha tre cilindri

Ancora più diffuso il sistema impiegato da Yamaha su uno dei suoi veicoli di maggior successo, lo scooter TMax. È spinto da un bicilindrico parallelo orizzontale montato sui modelli di tutte le generazioni, dal primo 500 all’attuale 560 cm³. Qui a 180°, cioè in opposizione agli altri due cilindri, per bilanciare le masse c’è un terzo cilindro inattivo, con biella e pistone.

Suzuki, dal canto suo, nel 2019 ha depositato il brevetto per un motore bicilindrico con biella di bilanciamento che in questo caso è sistemata in un piccolo alloggiamento ed è montata su una leva girevole.

Non è ancora noto come QJ Motor voglia impiegare il suo brevetto.

 

Aggiungi un commento
Paolo Scordia
Dom, 04/07/2024 - 18:50
E’ un peccato però che nessuno ricordi che l’invenzione di questa soluzione tecnica è di Franco Lambertini che la ideò per la Moto Morini. Nel 1978 con lo sviluppo del 250 T monocilindrico per ovviare al problema delle vibrazioni sperimentarono la soluzione del “batacchio” come lui stesso lo aveva battezzato. Lo ricorda Lambertini in un intervista su Motociclismo d’epoca del Marzo 2018. “Le vibrazioni sono state il vero tallone d’Achille di questa moto.In fase di progettazione abbiamo sviluppato alcuni sistemi di bilanciamento, tra cui la biella supplementare contrappesata , messa al posto della biella del secondo cilindro e con una bielletta di sostegno incernierata sull’asse a camme. La soluzione era molto semplice e pratica perché si sarebbe sfruttato l’albero motore del 500 cc, (bicilindrico) recuperando lo spazio dedicato al cilindro posteriore.in questo modo le vibrazioni erano crollate.” Qualcuno maligno potrebbe pensare che dopo l’acquisizione della Moto Morini nel 1987 da parte del gruppo Castiglioni le carte e i progetti di Lambertini siano arrivati alla Ducati. Non è neanche l’unica idea proposta dalla Ducati analoga prototipi di Lambertini (vedi forcella montata sul motore della Panigale 1199) Qualche volta la storia non rende giustizia.