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Husqvarna: chi si impegna?

La vicenda di Husqvarna non vede ancora una soluzione. Per non dimenticare, inSella.it da voce a chi vuole impegnarsi per l'azienda di Cassinetta e i lavoratori a rischio di perdere il lavoro. La prima a scendere in campo è Carolina Toia, neo consigliere regionale della Lombardia, sensibile ai temi del lavoro e grande appassionata di motori

Cerchiamo chi si vuole impegnare   

Da quando la nuova proprietà di Husqvarna ha annunciato il blocco della produzione e la cassa integrazione per la quasi totalità dei dipendenti, inSella.it segue la vicenda dando voce a tutte le parti coinvolte, a partire proprio dai dipendenti che rischiano di pagare le conseguenze di scelte sbagliate e problemi irrisolti (di cui non hanno alcuna responsabilità).
Più che le diverse analisi della situazione, stiamo tentando soprattutto di raccogliere contributi e impegni concreti per cercare una soluzione dignitosa alla vicenda di Husqvarna, per aiutare le parti a preparare l'incontro del 22 maggio a Roma presso il Ministero delle Attività produttive.

La prima a raccogliere il nostro invito è stata Carolina Toia, consigliere regionale della Lombardia. L'avv. Toia è una "new entry" in Regione (è stata eletta per la prima volta nello scorso febbraio nella lista "Maroni Presidente"), ma si sta già facendo notare per la concretezza delle sue iniziative e l'attenzione al mondo dei motori. Ecco cosa ci ha detto.
 

Carolina Toia: dobbiamo ascoltare i lavoratori   

"Husqvarna non è semplicemente il marchio di un’azienda. È un nome che solo a pronunciarlo evoca ricordi e sensazioni, è la storia di una casa nata 110 anni fa in Svezia ma radicata da ben 26 anni nel territorio Varesino, l’unico in Lombardia dove si producano motociclette.
Nella nostra regione hanno sede molte aziende legate al cosiddetto settore “automotive”: importatori e distributori di marchi esteri (come le stesse BMW e KTM coinvolte nella vicenda Husqvarna), produttori di componentistica come la Brembo e la stessa Pirelli (colosso mondiale con quartier generale a Milano), artigiani specializzati di altissima professionalità. Le moto invece vengono prodotte solo nel territorio varesino: a Schiranna le MV Agusta, a Cassinetta di Biandronno le Husqvarna.
Sembra però che queste ultime ormai “venivano” prodotte a Cassinetta: la nuova proprietá austriaca Pierer Industries ha comunicato e ribadito la volontá di chiudere definitivamente la produzione di moto in Italia, in vista del trasferimento della produzione stessa in Austria già dal prossimo settembre, con una decisione unilaterale e -al momento- irrevocabile.
Dico “unilaterale” in quanto adottata autonomamente dal gruppo austriaco che ha saltato a piè pari le associazioni di categoria e la concertazione.
 Per gli oltre 200 dipendenti e le rispettive famiglie è emergenza sociale: dal prossimo agosto hanno davanti a sé solo un anno di cassa integrazione straordinaria, senza prospettiva alcuna di ripresa dell’attività. Credo sia un danno che la Lombardia ed il territorio di Varese non possono permettersi di subire, uno scacco al territorio che non conosce precedenti.


Lo stesso presidente Maroni ha preso a cuore (passatemi l'espressione) il caso e se ne sta occupando ormai da diverso tempo in prima persona. In attesa di vedere cosa emergerà nell’incontro tra Governo, azienda e lavoratori che è in programma il prossimo 22 maggio presso il Ministero delle Attività Produttive, il governatore della Lombardia sta mettendo a punto le strategie da adottare per salvaguardare la produzione di moto e la professionalità di chi le produce, così importanti per il nostro territorio e per il tessuto sociale lombardo.
L'auspicio è che si possa giungere quanto prima ad un accordo in grado di tutelare i 212 lavoratori e l’intera azienda, una realtà importante per tutta la provincia che non va soltanto salvaguardata ma anche rilanciata.
La mia personale promessa è che mi impegnerò seriamente e caparbiamente, continuerò a seguire con attenzione meticolosa la vicenda facendomi attenta ascoltatrice delle istanze dei lavoratori, perché a mio avviso è questo il doveroso ruolo dell'istituzione. E questo io voglio fare."


Carolina Toia (al centro) a Franciacorta in occasione della prima tappa del Trofeo Nazionale ACI-CSAI
 

Il consigliere ha la licenza (CSAI)   

Non promette la luna, il consigliere Toia: promette solo di essere a disposizione dei lavoratori per dare voce alle loro necessità. E ci sembra l'atteggiamento corretto, in questo momento.
Carolina Toia ha 28 anni, è laureata in giurisprudenza con indirizzo penalistico criminologico ed esercita come avvocato penalista. All'interno del Consiglio Regionale fa parte delle commissioni "Ambiente e protezione civile", "Cultura, istruzione, formazione, comunicazione e sport",  della commissione speciale "Situazione carceraria in Lombardia" ed è vicepresidente della commissione speciale "Riordino delle autonomie".
Attualmente, oltre all'impegno in Regione, sta seguendo un master in diritto e giustizia dello sport legato allo sua passione per i motori, com ci ha rivelato mentre parlavamo di Husqvarna.
"In famiglia sono sempre stata definita un maschio mancato: da bambina poche bambole, pochi pupazzi, poco di tutto ciò che fosse "da femminuccia": in giardino avevo una piccola Tenerè ed una jeep Peg Perego, quando mi stufavo delle 4 ruote passavo alle 2 e viceversa. Ho preso la patente a due mesi esatti dal mio 18esimo compleanno, e dopo la patente la licenza CSAI, prima nazionale e poi internazionale.
Amo il kart, ne ho uno -125 monomarcia- col quale giro in pista, insieme ai miei fratelli, appena posso. Amo anche correre in auto e ogni tanto riesco a girare in pista con qualche granturismo del mio amico Stefano d'Aste. Di moto non ne ho invece in garage, e neanche giro in pista, ma sono felice passeggera di piloti più o meno spericolati: la passione per i motori mi ha infatti portata a conoscere tanti piloti... e mi ha regalato tanti amici."
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