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Huawei "Roadreader" per guida autonoma

Il colosso cinese mette un piede nell’automotive e, più precisamente, nel campo delle auto a guida autonoma. Con un progetto sviluppato in tempi record, Huawei ha equipaggiato una Panamera con l’intelligenza artificiale del suo top di gamma Mate 10 Pro: il risultato è quello di un veicolo capace di riconoscere e capire ciò che lo circonda e, quindi, agire di conseguenza
"RoadReader"
Nell’universo delle auto a guida autonoma fa la sua comparsa anche Huawei, orgogliosa di presentare un nuovo progetto sviluppato in sole 5 settimane. L’auto “preparata” dal colosso cinese - una Porsche Panamera - si distingue dalle altre per una fondamentale particolarità: a guidarla non è infatti un “computer” sviluppato da terzi, ma uno smartphone di ultima generazione, l’Huawei mate 10 Pro.  Equipaggiato con un chipset octa-core Kirin 970 e dotato di un intelligenza artificiale super sviluppata, il phablet cinese ha trasformato la Porsche in un veicolo capace di vedere e capire tutto ciò che lo circonda e, quindi, reagire di conseguenza. “Il progetto Huawei RoadReader - spiegano da Huawei -  sfrutta le funzionalità dell’intelligenza artificiale già presenti nel Mate 10 Pro. Il dispositivo utilizza infatti l’intelligenza artificiale per riconoscere automaticamente i soggetti che vengono inquadrati, come gatti, cani o cibo e aiutare gli utenti a scattare foto da veri professionisti. La maggior parte delle auto autonome attualmente in fase di sviluppo si basa sulla potenza di calcolo di chip appositamente sviluppati dai fornitori terzi di tecnologie. Tuttavia, per perseguire la sua mission incentrata sulla filosofia del “make it possibile”, Huawei ha utilizzato una tecnologia già disponibile sui suoi smartphone, dimostrando la sua capacità di competere anche con una tecnologia più avanzata e pensata appositamente per l’utilizzo di auto a guida autonoma”.
Il progetto di Huawei mette così in mostra le incredibili potenzialità offerete dalla smartphone capace di riconoscere fino a 1000 diversi oggetti e dalla sua tecnologia, applicabile, appunto, anche nel contesto dell’automotive: “Il nostro smartphone è già eccezionale, pensate solo alla funzionalità del riconoscimento degli oggetti! – ha dichiarato Andrew Garrihy, chief marketing officer per Huawei Western Europe – Volevamo capire se in un breve lasso di tempo avremmo potuto insegnargli non solo a guidare una macchina, ma anche ad usare l’intelligenza artificiale per riconoscere determinati ostacoli, e quindi evitarli  Se la nostra tecnologia è abbastanza intelligente per raggiungere questo obiettivo in sole 5 settimane, cos’altro può rendere possibile?”.
Qui sotto il progetto RoadReader brevemente spiegato con un video ufficiale caricato su YouTube.
 
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