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Honda, ancora un brevetto per il nuovo motore V4

Un nuovo brevetto mostra come il V4 su cui è al lavoro Honda potrebbe essere dotato, oltre alla disattivazione della bancata posteriore, anche di un albero motore a rotazione inversa, molto simile a quello che Ducati ha adottato per il suo quattro cilindri a V

Ancora un altro tassello

Grazie alla "pioggia" di brevetti caduta in rete negli scorsi mesi, ci siamo ormai fatti un'idea di come sarà il nuovo motore quattro cilindri a V che Honda monterà sulla sua futura Fireblade. Oggi la notizia è che la casa di Tokyo ha brevettato un nuovo albero motore a rotazione inversa -si tratta di una soluzione già adottata da Ducati per il suo V4- in grado di compensare le forze giroscopiche della ruota anteriore, aumentare il carico sul retrotreno e quindi migliorare nettamente la stabilità. La notizia si va ad aggiungere a quanto di altro sappiamo su questo motore, svelato da ulteriori brevetti nel corso degli ultimi mesi. A fine giugno, ad esempio, è stato reso noto che il nuovo motore Honda avrebbe adottato dei cornetti di aspirazione variabile gestiti elettronicamente. In pratica, intervenendo su questo parametro è possibile modificare il riempimento dei cilindri al variare dei regimi favorendo la pienezza della coppia – e quindi l'erogazione della potenza - in un campo di giri più ampio. Altra notizia, forse la prima su questo V4, è l'adozione del sistema di disattivazione della bancata posteriore. In pratica, in alcune circonstanza di guida, i due cilindri posteriori si spengono favorendo una riduzione di consumi e del surriscaldamento. Si tratta, anche questa, di una soluzione già vista sul V4 Ducati, anche se nel caso di Honda si tratta di un dispositivo che pare ancora più evoluto. Se infatti i cilindri posteriori del V4 Ducati si spengono solo a moto ferma per evitarne il surriscaldamento, il sistema di gestione studiato a Tokyo interviene in maniera più capillare, vale a dire in base alla potenza richiesta dal pilota. Tradotto: rimanendo “leggeri” sulla manopola, si va a due cilindri, girandola appieno - e qui interviene la centralina che va ad agire su di un’apposita valvola - si chiama in causa la bancata posteriore, che si attiva agli alti regimi di rotazione. Il sistema permetterebbe quindi di modificare - e limitare - la circolazione de gas di scarico, con evidenti benefici in termini di consumi ed emissioni. Insomma, le notizie circa questa nuova unità si susseguono in maniera incessante e, soprattutto, stanno chiarendo quali saranno i confini dello sviluppo di Honda: il nuovo V4 sarà un gioiellino tecnologico che dovrà unire alla fruibilità necessaria per la produzione di serie, anche un livello di tecnologia e prestazioni tali da permettere al marchio di tornare a vincere in SBK. 

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