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Graziano Rossi: “Per me Valentino è un sole che illumina e scalda”

Valentino Rossi news – Il padre del nove volte campione del mondo ha analizzato in un racconto il rapporto tutto particolare che lo lega al figlio Valentino. Tutto è cambiato al momento della separazione dalla madre: “Una decisione che non mi ha mai perdonato, il nostro rapporto da allora è diventato una cosa diversa, un po’ strana", ma il legame è restato comunque saldo 
Spaccato famigliare
È un Graziano Rossi insolito quello che si è confessato in un racconto inserito nel libro “SmallHolidays, vacanze a geometria variabile” (Cinquesensi Editore) e ripreso dal Corriere dela Sera. Un libro che raccoglie testimoniaze di padri e madri (famosi e no) alle prese con le vacanze e con famiglie allargate. Graziano ripensa al rapporto col figlio, smette i panni un po' guasconi che tutti conoscono, e analizza il rapporto che si è venuto a creare con il figlio: “Non credo di aver mai fatto vacanze con mio figlio Valentino. Abbiamo viaggiato sempre, in compenso, da un circuito all’altro, ogni fine settimana. Domeniche in pista, un’infinità. Quando decidemmo la separazione, sua madre Stefania e io, Vale aveva circa 14 anni. Per noi non fu un avvenimento traumatico. Piuttosto una specie di conseguenza, come capita anche ad altri adulti, coppie che nel tempo si sciolgono una volta compreso che le ragioni per vivere e stare insieme si sono attenuate sino a perdersi. Ma ho sempre pensato che quella decisione fosse un errore, mettendomi nella posizione di Valentino.
Lo pensavo anche mentre stava accadendo perché dal punto di vista di un figlio o di una figlia, la separazione dei genitori è un evento difficile da accettare, genera delusione, una specie di perdita. Di certo fu così per Valentino il quale, a quell’epoca, stava affrontando il passaggio dal motociclismo come un gioco alle corse come una professione. In aggiunta andava a scuola. Non aveva molte occasioni per fermarsi. Ma aveva tutto il tempo necessario per avvertire e misurare ciò che accadeva attorno a lui. Sentivo – come descriverlo non so – un’alterazione, una sorta di distanza aumentata, anche se continuavamo a spostarci insieme, ad affrontare tutte quelle procedure che riguardano una competizione.
Lui visse malissimo quella nostra decisione e penso che non mi abbia perdonato. Penso che non mi perdonerà mai. Il nostro rapporto da allora è diventato una cosa diversa, un po’ strana, anche se ormai ci ho fatto l’abitudine, ci siamo abituati entrambi. Un po’ come se la parentela fosse finita, sprovvista di tutto ciò che di norma regola una relazione tra padre e figlio sul fronte dell’affettività o dell’intimità. Sto parlando di una condizione che Valentino ha stabilito implicitamente e che ha imposto. Lo dico con dispiacere ma senza vittimismo”.
Non è accaduto lo stesso con la sua mamma. E capisco anche questo, perché la mamma viene salvata spesso, forse va salvata sempre.
Io ho pensato e sperato che il tempo potesse medicare in qualche modo, ripristinando una vicinanza più profonda. Ma ho capito che ormai è così, per entrambi. Una decisione presa, un capitolo chiuso per sempre, che del resto riguarda tutto ciò che fa parte della mia vita, compresa la mia seconda famiglia, mia figlia. Un ambito dal quale Valentino si tiene distante.

Nonostante tutto il rapporto che li lega è sempre stato solido, seppur in maniera diversa rispetto a una situazione tradizionale: “C’è altro che ci lega. Che compensa. Ho visto crescere e correre questo ragazzo così carico di luce per il quale provo un amore sconfinato come credo senta ogni padre per il proprio figlio. Lo vedo, lo seguo, lo osservo ancora oggi, giorno dopo giorno, lo rincorro sulle piste ogni domenica, con sorpresa e con un’ammirazione sempre rinnovata. Per me Valentino è questo. È un sole che illumina e scalda comunque”.
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