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Gilera Runner: il Tribunale di Pisa obbliga Piaggio al richiamo

Continua la sfida giudiziaria tra l’associazione Altroconsumo e Piaggio iniziata nel 2010, riguardante la possibilità che il Gilera Runner prima serie prenda fuoco in caso di incidente. Il tribunale di Pisa ha disposto che Piaggio avvii una campagna di richiamo, la casa italiana però sottolinea che non si è ancora arrivati a una sentenza definitiva
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Storia lunga
Altroconsumo aveva promosso nel 2010 un’azione legale contro Piaggio, sostenendo la pericolosità dei Gilera Runner prima serie (prodotti dal 1998 al 2005): in due incidenti accaduti a 10 anni di distanza, lo scooter aveva preso fuoco dimostrando, secondo Altroconsumo, una "facilità" a prendere fuoco in caso di sinistro a causa della posizione del serbatoio carburante. In primo grado il Tribunale aveva assolto Piaggio, ma in secondo grado, nel 2013, il Tribunale di Pisa aveva ribaltato la sentenza. La cosa però non era finita e Piaggio aveva ottenuto un’ulteriore sospensione del provvedimento. Con i tempi della nostra giustizia siamo arrivati al 2015, con un’altra decisione che ribalta di nuovo quanto stabilito in precedenza: per dovere di cronaca, vi proponiamo qui sotto il comunicato di Altroconsumo a seguito della disposizione del tribunale, seguito da quello di Piaggio.
Da parte nostra vorremmo aggiungere un paio di considerazioni, dopo avere letto la sentenza (anzi le sentenze, quella del 2013 e questa del 2015 che conferma la precedente).
La prima riguarda ciò che scrive Altroconsumo nelle prime righe del comunicato: la richiesta a Piaggio di sostituire gli scooter è una interpretazione dell'associazione. La sentenza impone solo a Piaggio di richiamare gli scooter, valutando poi cosa farne. Sarà quindi molto difficile, se non impossibile vedere sostituito il proprio scooter con un altro nuovo di fabbrica.
La seconda è che l'attuale proprietà (la IMMSI di Roberto Colaninno) ha preso il controllo del gruppo Piaggio nel 2005, cioè dopo che era cessata la produzione del Runner... e si ritrova a difenderlo e a pagarne le spese. C'è da scommettere che il nome "Runner" non verrà più utilizzato nel gruppo Piaggio!
Vediamo allora i comunicati di Altroconsumo e di Piaggio pervenuti alla nostra redazione.

Altrocunsumo: Runner va richiamato
“Piaggio deve effettuare la campagna di richiamo sullo scooter Gilera Runner prima serie, perché pericoloso per l’incolumità dei consumatori. Altroconsumo dà alla casa produttrice dieci giorni di tempo, in una lettera inviata oggi. Richiami i prodotti pericolosi e li sostituisca o risarcisca gli utenti.
È il giudice del Tribunale di Pisa che impone il richiamo nell’ordinanza depositata il 17 marzo scorso.
“Ora Piaggio deve compensare il gravissimo disservizio causato ai consumatori, che hanno corso il rischio di vedere compromessa la propria incolumità in tutti questi anni di utilizzo. Altroconsumo esige dal produttore l’avvio immediato della campagna – gli utenti devono essere informati il prima possibile, non devono essere lasciati a piedi, devono essere risarciti. Piaggio annunci ora cosa intende fare per compensare i consumatori” ha commentato Marco Pierani, responsabile relazioni esterne per Altroconsumo.
Piaggio ora dovrà:
a) Inviare a tutti i proprietari dei Gilera Runner una raccomandata A/R con la quale li informa in modo esplicito e inequivoco della pericolosità  per la salute degli utilizzatori e li invita a ricondurre il motoveicolo presso Piaggio o sue concessionarie;
b) Pubblicare sulla stampa l’annuncio dell’avvio della campagna di ritiro dello scooter.

Altroconsumo mette in fila le richieste a salvaguardia degli interessi dei consumatori:
1) L’ordinanza prevede una penale di Euro 1.032 al giorno a carico di Piaggio in caso di mancato adempimento entro il 31.03.2013 delle misure decise. Ora deve adempiere senza indugio. La penale, prevista dall’art.140 comma 7, andrà allo Stato che la riassegnerà al Fondo MISE, lo stesso delle multe anti-trust.
2) Il ministero dei Trasposti dia notizia del ritiro sull’albo dei richiami presente sul suo sito.
3) Il ministero dello Sviluppo economico, quello dei trasporti e la Commissione europea inseriscano la notifica nel sistema Rapex.

Piaggio: attendiamo la sentenza
In relazione alle notizie diffuse alla stampa dalla associazione Altrocunsumo in merito allo scooter Gilera Runner "Prima Serie", Piaggio precisa che tali notizie si riferiscono all'ordinanza depositata il 17 marzo 2015 dal Tribunale di Pisa che, in sede di reclamo, ha annullato il provvedimento con il quale il medesimo Tribunale aveva disposto la sospensione dell'ordinanza emessa il 29 gennaio 2013.
Con quest'ultimo provvedimento, il Tribunale di Pisa si era pronunciato in merito al reclamo promosso dalla associazione Altroconsumo relativamente alla asserita pericolosità dei veicoli Gilera Runner Prima Serie, ribaltando, del tutto inaspettatamente, il provvedimento emesso in sede cautelare dallo stesso Tribunale di Pisa, che nel settembre 2011 aveva escluso ogni pericolosità del prodotto Gilera Runner Prima Serie.
Piaggio tiene a precisare che anche quest'ultima ordinanza del 17 marzo scorso è stata pronunciata in fase cautelare, mentre è pendente un giudizio di merito a cognizione piena promosso da Piaggio per fare accertare in via definitiva che il Gilera Runner Prima Serie è un prodotto sicuro. Il Gilera Runner oggetto dell'ordinanza appartiene peraltro a una serie prodotta a partire dal 1998 e uscita completamente di produzione nel 2005.
Piaggio intende altresì ribadire che tutti i prodotti della Società, e quindi anche il Gilera Runner, prima di essere immessi sul mercato vengono sottoposti a severi test e verifiche secondo i migliori standard professionali coinvolgendo Enti di certificazione internazionali.
Precisa inoltre che, in aggiunta alle verifiche standard, il prodotto in questione - Gilera Runner "Prima Serie" - è stato sottoposto nel 2010 a un rigoroso crash test ordinato dal Ministero dei Trasporti istituzionalmente competente, che ha espressamente escluso la necessità di procedere ad una campagna di richiamo.
Piaggio tiene a precisare che adempirà all'ordinanza così come imposto dalla stessa, pur sottolineando nuovamente che anche quest'ultima ordinanza è stata pronunciata in fase cautelare e che il giudizio di merito è tuttora in corso.
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