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Furti moto: cinque cose da sapere per scegliere la catena più sicura

Il pensiero della moto parcheggiata in strada, in balia di ladri e malintenzionati vi agita il sonno? Corriamo ai ripari: in mancanza di un box privato, non c’è altro da fare che affidarsi a una solida catena antifurto. Ecco 5 fondamentali caratteristiche da tenere presente
Scegliere quella giusta
Quello del furto è l’incubo di ogni motociclista o scooterista sprovvisto di box privato.  Affiancata ad un buon lucchetto, una bella catena regala certo maggior tranquillità. Per sceglie quella giusta bisogna però tenere in considerazione 5 punti fondamentali: il diametro degli anelli, la sezione delle maglie, la lega con cui è stata realizzata, il tipo di chiusura e la guaina protettiva.
Diametro degli anelli: più sono “spessi”, più duri sono da tagliare. Sarà banale ma rimane pur sempre vero. Certo, non bisogna esagerare: indicativamente potremmo dire che la dimensione ideale, quella ciò per stare tranquilli, è quella compresa tra i 13 e i 10mm. Maggiore renderebbe la catena di difficile utilizzo, minore la metterebbe a rischio tenaglie…
Profilo degli anelli: la maggior parte delle tenaglie in commercio sono progettate per tagliare sezioni rotonde. L’ideale, allora, è scegliere una catena composta da maglie a sezioni semiquadre o, ancora meglio, esagonali. Con tali modelli le comuni tenaglie hanno vita difficile.
Materiali: la catena, abbiamo visto, dev’essere di un certo spessore e, meglio ancora, presentare maglie a sezioni semiquadre o esagonali. Sono caratteristiche molto importanti, ma non sufficienti ad assicurare il massimo della sicurezza. La lega con cui la catena è stata realizzata, infatti, gioca un ruolo essenziale nella protezione del mezzo: la maglia della catena dev’essere sufficientemente dura da rendere difficile il taglio ma, al contempo, non così dura da essere anche “fragile”. Deve cioè possedere un certo grado di elasticità che ne impedisca non solo il taglio, ma anche la “rottura”.  I materiali più adatti sono quindi l’acciaio al manganese o quello al nichel-cromo-molibdeno, cementati, temprati e rinvenuti.
Estremità: oltre alla tenaglia, alleata del ladro è la leva da inserire tra il lucchetto e l’ultima maglia della catena. Disponendo dei giusti attrezzi e sapendoci fare, il ladro potrebbe in tal caso essere in grado di spezzare l’anello o l’asta del lucchetto. La soluzione in questo caso è data dalle catene con estremità a doppio cappio: uno dei due anelli terminali è più lungo, in modo da potervi passare all’interno l’altro estremo, che si va poi a chiudere nel lucchetto.
Guaina: Non solo regala alla catena un aspetto migliore, proteggendola da agenti atmosferici e impedendo possibili graffi alla carena della moto, ma ne aumenta anche la resistenza al taglio. La guaina in tessuto è altrettanto importante, poichè impone al ladro di tagliarla con un altro strumento prima di potersi “dedicare” alla catena e alle tenaglie. È un modo perfetto per rallentargli e complicargli il lavoro!
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