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E_mob 2020, un futuro per le due ruote elettriche

Dalla quarta edizione della rassegna dedicata alla mobilità elettrica emerge con chiarezza la centralità delle due ruote a batterie nella mobilità urbana. Lo confermano i politici presenti, le prospettive di crescita del mercato di e-bike, scooter e monopattini elettrici, nonché dei mezzi in sharing. Un’ascesa favorita anche da progetti urbani che favoriscono la mobilità dolce
Lombardia: nel 2021 incentivi senza rottamazione
Le due ruote elettriche saranno protagoniste della mobilità urbana del futuro. È una delle previsioni emerse durante e_mob, rassegna dedicata alla mobilità elettrica giunta alla quarta edizione e quest’anno andata in scena in modalità digitale dal 9 all’11 novembre. A sostenerlo sono stati diversi relatori, con Michele Moretti ad entrare più nei dettagli. Secondo il responsabile del settore moto di Ancma, cicli e motocicli sono già diventati protagonisti della nuova mobilità durante la pandemia perché assicurano spostamenti veloci in città e senza il rischio contagio che si ha viaggiando sui mezzi pubblici.
In particolare, le protagoniste del mercato sono state biciclette ed e-bike (si attendono oltre 2 milioni di consegne contro l’1,7 del 2019) e il comparto dei ciclomotori e delle moto elettriche che, con 7.734 unità, ha fatto registrare un incremento nei primi nove mesi dell’anno del 128,4% in un mercato in calo del 7,15%. Una crescita certamente favorita dagli incentivi e dall’aumento dell’offerta di scooter sharing (quasi tutta la flotta in Italia è elettrica) che ha inciso soprattutto sul segmento dei ciclomotori dove ora 1 modello su 5 venduti è a batterie. Un’ascesa, secondo Moretti, destinata a proseguire in modo “vigoroso” fino al 2025 grazie alla domanda dei servizi di condivisione, del delivery e della volontà delle amministrazioni di favorire la diffusione del modelli a zero emissioni nelle città per contenere l’inquinamento. Una politica, per altro, confermata a e_mob da Raffaele Cattaneo, assessore all’ambiente della Regione Lombardia, che ha dichiarato l’avvio di nuovi incentivi per i ciclomotori con la “scossa” per il 2021, questa volta senza l’obbligo di rottamazione. Stesso andamento positivo, sottolinea Moretti, è atteso per le e-bike e i monopattini elettrici che “come molte novità stanno provocando molta paura, ma sono molto utili e si integreranno bene con i vari sistemi dei trasporti” se si stabiliscono regole chiare.

Nascono gli hub della mobilità
Ad agevolare l’uso delle due ruote in città contribuiranno altri progetti annunciati alla rassegna elettrica, dei quali due in avvio a Milano. Il primo rientra nel piano dell’amministrazione comunale di incentivare l’uso delle biciclette, iniziato con l’estensione della rete ciclabile e che proseguirà con la realizzazione di alcune velostazioni da aggiungere alle due esistenti. Strutture che, oltre a rappresentare un parcheggio sicuro per i cicli, dovrebbero offrire anche servizi aggiuntivi, come l’assistenza e, forse, la possibilità di ricarica per le e-bike. Un servizio, quello del “rifornimento” dei veicoli elettrici, che ci sarà di certo nella seconda iniziativa comunale, le Aree di Mobilità condivisa e sostenibile. Si tratta di spazi dislocati in punti strategici della città, come le fermate della metropolitana o delle principali linee tranviarie, comprensivi di stalli per bici, sistema di videosorveglianza e, soprattutto, di tutti i mezzi offerti dai servizi di sharing, dai monopattini a bici e scooter. Presente anche un infopoint della mobilità dove reperire indicazione su mezzi pubblici e altri sistemi per spostarsi in modo “green”. Alla prima Area di Mobilità sperimentale già attiva se ne aggiungeranno 10 entro fine anno e altre 39 nei mesi successivi.
In parte simile è il progetto nazionale sviluppato da Rete Ferroviaria Italiana (Gruppo FS Italiane) che prevede la creazione di hub della mobilità presso le stazioni dei treni. Qui si prevede una gamma di servizi più ampia, soprattutto nella grandi città, relative all’auto, ma non mancano iniziative dedicate alla mobilità dolce. Oltre ai servizi di condivisione a due ruote presenti negli hub, l’intento è di favorire gli spostamenti in bici collaborando con i Comuni per rendere più sicura e accessibile la stazione per i ciclisti. In pratica, oltre a prevedere ciclostazioni in loco, si progetteranno congiuntamente dei percorsi ciclabili per raggiungere luoghi attrazione, come gli atenei (l’80% delle Università italiane dista meno di 3 km dalle stazioni). Altri hub dovrebbero nascere per la logistica, in particolare per la distribuzione urbana delle merci dove, secondo uno studio dell’Università Bocconi, saranno protagoniste anche cargo bike e scooter elettrici.

I politici e gli studenti “green”
A “tifare” per la mobilità dolce in città sono stati anche alcuni dei politici presenti, come il Ministro dell’Ambiente Sergio Costa che, tra l’altro, ha ricordato la necessità di trovare soluzioni efficaci per decongestionare le città che, secondo le previsioni, ospiteranno un numero crescente di persone. Le ragioni per promuovere la mobilità sostenibile sono, per Costa, la necessità di ridurre un inquinamento che ogni anno provoca il decesso precoce di 80.000 italiani (dati OMS) ed elevati costi sanitari, nonché di tagliare le emissioni di gas serra per contenere il riscaldamento globale entro i 2° C come previsto dall’Accordo di Parigi del 2015. Ragioni per le quali l’assessora all’ambiente della Regione Emilia Romagna Irene Priolo ritiene fondamentale il contributo delle diverse forme di mobilità dolce e della mobilità privata e pubblica a emissioni zero.
In tema di trasporto pubblico è da citare il progetto Full Electric di ATM Milano che prevede di sostituire l’intera flotta di bus a gasolio con modelli elettrici o filobus entro il 2030. Altro tema centrale dell’edizione 2020 di e_mob è stata l’infrastruttura di ricarica, elemento indispensabile per il successo della mobilità a batterie. Un argomento per il quale si punta con decisione ad agevolare la diffusione di wall box domestiche, colonnine condominiali e, per la rete pubblica, quelle con potenze fast e ultra fast. Obiettivi concretizzati in proposte operative che saranno inserite, con altre soluzioni, nella Carta di e_mob2020 da consegnare ai rappresentati del Governo.
Concludiamo segnalando un’iniziativa che proseguirà oltre la tre giorni di convegni, il Progetto Scuole. Dedicato a studenti e studentesse delle scuole primarie e secondarie di I e II grado, è stato voluto per sensibilizzare i cittadini di domani a considerare normali le nuove forme di mobilità, come lo sharing di bici, scooter e monopattini, e per avvicinare i ragazzi a soluzioni come il pedibus, la mobilità a pedali e quella pubblica. Tra i propositi c’è pure quello di informare i giovani sulle nuove professioni emergenti grazie alla mobilità “green”.


                                                                                                              
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