EICMA 2025 – Norton Atlas GT, la versione stradale della crossover britannica
GT è l’acronimo di granturismo e infatti questa Atlas si distingue per alcuni componenti che la rendono più adatta ai viaggi sull’asfalto
La Norton Atlas è stata presentata in due versioni differenti: una è la “base” (qui tutte le informazioni), con una propensione per qualche uscita in fuoristrada leggero o strade ghiaiate, e ad essa si affianca questa Atlas GT che sostanzialmente non è troppo diversa ma si distingue per alcuni componenti che la rendono più adatta a un uso turistico sull’asfalto. GT è l’acronimo di granturismo…. La Casa non è stata prodiga di informazioni al riguardo ma le differenze riguardano la ciclistica: la GT ha ruote in lega entrambe di 17” invece che a raggi 19“ anteriore e 17” posteriore, e pneumatici stradali Eurogrip Roadhound, indicati per un uso sport touring, in luogo degli Eurogrip Trailhound STR, con scolpitura più profonde, indicati per le enduro stradali e le moto da avventura.
Significa un approccio totalmente diverso e differenze nelle quote della ciclistica e nella forcella, perché il diametro della ruota anteriore comporta diversi valori di avancorsa. Non sono uguali nemmeno i dischi freno anteriori che sembrano di diametro leggermente maggiore, e le pinze, sempre di produzione Bybre a quattro pistoncini e a fissaggio radiale, ma di un altro modello. Cambiano leggermente anche il parafango anteriore e il profilo di carrozzeria che va dal serbatoio al perno del forcellone.
Motore bicilindrico
Per il resto la moto è la stessa, una bicilindrica facile e versatile caratterizzata da linee morbide e di una certa personalità. Esteticamente la Atlas GT, così come la Atlas, dice qualcosa di nuovo con le sue forme tondeggianti e le voluminose sovrastrutture che assicurano una buona protezione aerodinamica insieme al parabrezza alto. Nel frontale sono inseriti il doppio proiettore a LED che modifica automaticamente l’intensità del fascio con il variare della luce esterna, le cornering lights e il DRL.
La moto anglo-indiana è spinta da un propulsore bicilindrico parallelo a quattro tempi di 585 cm³ con distribuzione doppio albero a camme in testa, raffreddamento a liquido e l’albero motore con le manovelle a 270° che danno un’erogazione più corposa e più personale. È un’unità sviluppata per avere un tiro generoso e un carattere docile, che si può adattare a seconda delle necessità selezionando diverse mappature. Il cambio è a sei rapporti, con quickshifter bidirezionale.
Impostazione classica anche per il telaio, una struttura a traliccio in tubi di acciaio della quale il motore è parte integrante, progettata con l’attenzione ad avere il punto di gravità in posizione centrale per favorire la guidabilità. Completano il quadro la forcella a steli rovesciati e la sospensione posteriore con forcellone a due bracci e un unico ammortizzatore centrale ad azionamento diretto.
Tanta elettronica
Completa la dotazione elettronica, alla quale sovrintende una piattaforma inerziale IMU a sei assi. Ci sono ABS, controllo di trazione e dello scivolamento dello pneumatico cornering, e la particolarità del cornering cruise control che permette di mantenere la velocità costante anche in curva.
Anche qui come nella GT pedane e leve sono regolabili per adattare la posizione di guida, il telaietto posteriore per il fissaggio di un bauletto è strutturato come il prolungamento del telaio, ci sono il sistema keyless che permette di fare a meno della chiave e il display touchscreen TFT da 8” nel quale è possibile visualizzare tutte le informazioni di viaggio, con connettività per la navigazione e la comunicazione.
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