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Due concept Ducati da strabuzzare gli occhi al Bike Shed Motorshow di Londra

Sulla base della Scramber 800 il Centro Stile Ducati  ha sviluppato questi concept dall’anima completamente differente

Fate attenzione perché l’occhio vi inganna, sembrano due moto diametralmente opposte e invece nella sostanza sono uguali. Si tratta di due concept sviluppati dal Centro Stile Ducati e presentati lo scorso 24 maggio al Bike Shed Motorshow di Londra, il più importante salone motociclistico del Regno Unito dedicato alle special. 

Sotto c’è la Scrambler 803

Differenti quanto lo sono la luna e il sole, ma sotto – lo vedete bene – c’è la medesima Ducati Scrambler, in due interpretazioni diversissime. Stesso motore, il collaudato bicilindrico a V 2 valvole di 803 cm³ raffreddato ad aria; stesso telaio a traliccio in tubi e apparentemente anche le stesse sospensioni. Le differenze sono solo di carrozzeria e qualche elemento di componentistica. Ma arrivano a toccare l’anima stessa dei due modelli.

CR241 pura cefé racer

Il concept CR241 è una interpretazione in stile café racer ispirata alle moto che negli anni 60 furoreggiavano attorno ai locali britannici. Cerchio anteriore da 17”, ruote in lega e gommatura stradale per questa trasformazione caratterizzata dalla mezza carenatura montata sul serbatoio; ci sono forti richiami a modelli storici come la Pantah e la 750 SS, il tutto viene completato dalla cover staccabile che trasforma la sella in monoposto e riprende le classiche selle a panettone delle sportive anni 70. Ciliegina sulla torta, una colorazione che stuzzica la memoria degli appassionati legati all’iconografia dei rocker inglesi anni 60.

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La CR241 è una Café Racer dura e pura

RR241 la post atomica

L’altro esercizio del Centro Stile Ducati si chiama RR241 ed ha forme ricercatamente rudi che richiamano le saghe post apocalittiche del cinema e delle serie TV. La Scrambler è stata spogliata di tutto il possibile riportandola alla veste più essenziale, due ruote, un serbatoio, un motore e un manubrio. Sono state portate in evidenza tutte le parti in alluminio e i dettagli tecnici sono a vista, sono state tolte anche le cover del serbatoio e al loro posto c’è un telaio per fissare una borsa. È possibile eliminare la porzione di sella destinata al passeggero per inserire un portapacchi, sempre all’insegna dell’avventura e della sopravvivenza. Completano il look da guerriera postnucleare lo scarico Termignoni con l’uscita alta e gli pneumatici Pirelli Scorpion Rally su ruote a raggi 18” anteriore e 17” posteriore, con un parafango anteriore ridotto ai minimi termini e quello posteriore addirittura inesistente.

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Due ruote, un serbatoio e una sella, serve altro?

In futuro chissà...

Come noto i concept sono esercitazioni che richiamano l’attenzione, permettono di sondare la risposta del pubblico e a volte prefigurano modelli che potrebbero arrivare in futuro. Vi piacciono? Vi turbano? Di sicuro in Gran Bretagna hanno fatto un bel polverone.

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