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Ducati Formula 840, un incrocio tra Monster e Super Sport per vincere in pista

Una Ducati ibrida su base 750SS e Monster 796, progettata per dominare la categoria BOTT2

Un progetto nato in pista


La Formula 840 rappresenta l’ultima evoluzione nella carriera sportiva di Tony Prust, fondatore di Analog Motorcycles. Dopo aver debuttato nelle competizioni sei anni fa con una KTM EXC530 da supermotard, Prust ha ottenuto il titolo nazionale nella classe Battle of the Twins 2 al terzo anno, in sella a una Ducati costruita appositamente per la categoria. L'aumento del livello competitivo lo ha spinto a sviluppare un mezzo completamente nuovo, frutto dell’esperienza accumulata e della collaborazione con Del Thomas, finanziatore e proprietario delle moto da corsa del team. Il punto di partenza è stato un telaio Ducati 750SS del 1999, già predisposto per l’uso in pista, abbinato a un motore di derivazione Monster 796.

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Due Ducati in una

Telaio ottimizzato e ciclistica racing


L’obiettivo del nuovo progetto era superare i limiti del precedente prototipo Hyper8, in particolare in termini di aerodinamica, peso e luce a terra. Il telaio originale è stato alleggerito con la rimozione del telaietto in acciaio, sostituito da uno in alluminio realizzato a mano. È stato installato un forcellone Metmachex, una forcella Ducati 1098 con cartucce Race Tech, piastre regolabili IMA, ammortizzatore posteriore Öhlins revisionato e impianto frenante completo Beringer. Il reparto ciclistico si completa con cerchi in magnesio, ammortizzatore di sterzo Öhlins, pedane arretrate Woodcraft e semimanubri Vortex. Il tutto è stato alleggerito fino a raggiungere un peso di 154 kg con mezzo serbatoio.
 

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Tutto il meglio dell'aftermarket per dominare la Battle of the Twins

Motore 840 cm³ e look anni 80


Il motore Monster 796 è stato elaborato da Moto Corse Performance con cilindrata portata a 840 cm³, valvole maggiorate, alberi a camme racing, teste lavorate, corpo farfallato maggiorato e scarico artigianale in acciaio inox con doppio terminale Cone Engineering, ispirato al layout asimmetrico delle MotoGP. L’elettronica è affidata a una centralina Microtec con cruscotto AIM dotato di datalogger. Il look, volutamente rétro, si ispira alle Ducati degli anni 80: la carenatura F1 è stata adattata con modifiche su misura, completata da parafanghi in carbonio, serbatoio ETI e una livrea curata da Shinobi Paintworks. Il risultato è una moto altamente competitiva nella categoria BOTT2, come dimostrato dal debutto vincente a Blackhawk Farms Raceway con due primi posti ottenuti già al primo weekend di gara. Insomma, bella e veloce!

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Non è solo bella, ma è anche vincente

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