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Dakar 2015: oltre 9000 km per il rally più famoso del mondo

Dakar Rally - Partirà il 4 gennaio da Buenos Aires la Dakar 2015, presentata ieri a Parigi. Questa 37esima edizione inizierà in Argentina, attraverserà la Bolivia e si concluderà in Cile dopo 13 tappe durissime. Ben 665 i concorrenti al via, di cui 164 moto. Tra le novità, i percorsi differenziati per moto, auto, quad e camion con giorni di riposo alternati
Tante novità per una Dakar che salirà molto in alto
Il nome è lo stesso dell'edizione 2014, ed è tutto un programma: The Odissey. Si chiamerà dunque così anche l'edizione 2015 della Dakar, che partirà il 4 gennaio da Buenos Aires, poi dall'Argentina passerà in Bolivia per raggiungere infine il traguardo in Cile, offrendo come sempre tanto spettacolo ed emozioni. Durante la presentazione ufficiale di questa 37esima edizione, svoltasi a Parigi, il direttore sportivo David Castera ha dichiarato: “Abbiamo cercato di tracciare un percorso alternato, con giorni difficili che si intervallano a giorni più facili perché non è nostro interesse sfinire i piloti, perderli lungo la strada, decimare la carovana della Dakar. L'abbiamo visto in passato: mettere due o tre tappe difficili consecutive è un rischio inutile, significherebbe perdere i piloti, ci costringerebbe ad un certo punto ad annullare delle tappe oppure ad accorciarle per recuperare tutti. Bisogna essere molto prudenti, mantenere il giusto equilibrio nelle difficoltà”. Per questo, invece dei tradizionali 13 road book (tanti quante saranno le tappe), ne sono stati realizzati ben 24: “Abbiamo lavorato in questo senso sulla base degli anni passati, avevamo tante idee in testa che ora vengono via via realizzandosi. Creare dei road book diversi a seconda della categoria (moto, auto o camion) e a seconda delle diverse tappe che affronteranno in determinati giorni, è soprattutto una questione di sicurezza. Non avremo più i problemi sul percorso causati dall'incrociarsi dei diversi veicoli sulla speciale”. Quindi le diverse categorie e cioè moto, auto, quad e camion avranno percorsi diversi, ma anche giorni di riposo diversi e prove speciali più o meno lunghe. Tutto questo è legato a due fattori: “Il primo è di ordine logistico: non era possibile per noi gestire tutti i concorrenti insieme, bisogna pensare che in Bolivia non ci sono neanche le strutture necessarie per ospitarli tutti! Il secondo motivo è che ci siamo resi conto, man mano che organizzavamo le tappe marathon separate, che tornavano ad un concetto originario che ci è sempre piaciuto. Ogni pilota correrà praticamente da solo, non si incroceranno auto e moto, gli uni non avranno le tracce degli altri da seguire: ciascuno correrà per se stesso, facendo la propria gara, gestendo il proprio mezzo perchè saprà che alla sera non avrà assistenza al bivacco”. Dalla capitale dell'Argentina si attraverserà la Bolivia per poi concludere la manifestazione in Cile, per un totale di 9000 km, di cui circa la metà di prove speciali: “Ci sono cose nuove, certo, ma ormai corriamo in un territorio che conosciamo davvero bene. Moltiplicare i percorsi però ha significato gestire tantissime cose: richiederà uno staff più numeroso, tante verifiche da fare e sicuramente complicherà un po' tutto. Ma era una cosa che volevamo realizzare già da tempo, sapevamo già dove volevamo andare”. Con 164 moto, 48 quad, 138 auto e 64 camion, ci sono tutti i presupposti perché, anche quest'anno, lo spettacolo sarà indimenticabile.
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