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Pagamento in contanti, per il 2022 il tetto rimane di 2mila euro

Niente da fare per la modifica al dl Milleproroghe che prevedeva l’abbassamento del tetto massimo di spesa in contanti a mille euro. Il no della Camera ne fa slittare l’entrata in vigore al 1 gennaio 2023. Per l’anno in corso, il tetto rimane quindi di duemila euro
Tetto massimo contanti
Retromarcia sul tetto massimo di mille euro per gli acquisti in contanti. La stretta sui pagamenti "non tracciabili" era state decisa a fine 2021 e avrebbe dovuto entrare in vigore a inizio 2022, invece slitterà al primo gennaio 2023. La novità faceva parte della strategia messa in campo dal governo per la lotta all’evasione fiscale insieme alla multa per gli  esercenti che rifiutano il Bancomat. Le cose non sono però andate come previsto: nelle commissioni Bilancio e Affari costituzionali alla Camera, durante l’esame delle modifiche al Milleproroghe, la maggioranza si è spaccata in due, con Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia che hanno votato contro l’abbassamento del tetto massimo a mille euro. La modifica è passata per un solo voto con il parere contrario del governo. Per tutto il 2022, il tetto massimo di spesa in contanti (sia per i pagamenti verso le aziende che per quelli destinati ad altre persone) rimarrà dunque quello attuale, cioè di duemila euro.
Per importi superiori dovranno essere utilizzati mezzi tracciabili, come per esempio bonifici bancari o postali, assegni, carte di credito o di debito, carte prepagate e Bancomat. 
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