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Chiusura di Husqvarna, la lettera amara di un dipendente

Pubblichiamo la lettera di un dipendente Husqvarna che dà il suo punto di vista su quello che è accaduto negli ultimi tempi nello stabilimento di Cassinetta, parole che fanno riflettere

Una lettera dal cuore di Husqvarna

Sul sito varesenews.it è stata pubblicata la lettera di un dipendente che spiega, dal suo punto di vista, quello che è accaduto e sta accadendo nello stabilimento varesino. Parole tristi e amare, per una situazione davvero difficile.

Che bella giornata ieri. Il sole splendeva, la temperatura era dolcemente primaverile e per completare quest’idilliaco quadrettol’azienda ci comunicava che eravamo in esubero. Probabili 200 persone circa.
Che su 240, se non meno a dire il vero, mi sembra un numero significativo.
Come passare sotto un treno per direttissima. E senza passare dal via.
 Ok, sembrerà (l’ennesima ) azienda che chiude, e a dire il vero credo che lo sia. Ma ci tengo a ripercorrere le ultime tappe di questa azienda, perché non so se solo a me sembra che ci sia qualcosa che non torna.
Husqvarna fa moto. Le fa da anni, tra alti e bassi; quest’anno sono 110 anni pare. Alcuni anni fa,  la buona  MV Agusta cede il marchio Husqvarna, per farla sopravvivere, a quel colosso di BMW. Non un gruppo di incompetenti, stiamo parlando della più grossa azienda motociclistica  esistente forse. Forse.
BMW va alle redini dell’azienda, acquisisce uno stabilimento, prende persone, cambia le linee, chiude modelli, se ne inventa di nuovi...ottimo. Hanno un piano.
Poi mandano i loro dipendenti. Uno. Uno per reparto. Casa pagata, vitto pagato, signor salario. Scuola pagata ai figli. Mezzi pagati viaggi pagati. Va bene per un po’, tutto fila, progetti nuovi, tanti numeri che girano, altissimi. Ma un modello non va. Poi anche l’altro. Colpa della crisi, colpa dei motori. Abbassiamo i numeri, facciamo altri progetti. Ma anche qualche festa perché no. Invitiamo Gli amici tanto paga Husqy..  Grigliate. Feste aziendali. E’ natale, feste in casa. Giri in moto. No ma aspetta. Paga sempre Husqy. Tutto approvato dalla dirigenza, quei famosi geni di BMW.  Ma non si smette mai di lavorare… ora BMW ci dirà come fare le moto stradali! “Ma noi non facevamo cross?” “E’ ora di cambiare! Ne faremo tantissime!”… E allora vedi  BMW stessa, che sotto il nome di Husqvarna paga BMW per le consulenze e i lavori. Mmh… ma solo a me c’è qualcosa che non torna?
Ma la festa non finisce mai, le macchine aziendali (ovviamente BMW), lavori sullo stabilimento, ampliamenti, parcheggi, lavori esterni, lavori in linea, compriamo i camici, facciamo … i consulenti  sono impiegati che lavorano a tempo pieno nell’ufficio tecnico...Sarà una prassi del settore, ma io comincerei davvero a fare due conti…
E le moto non si vedono.
Arriva il 2012. In BMW arriva il nuovo amministratore delegato. E lui i conti li fa. In men che non si dica blocca i progetti nuovi e le voci cominciano a girare. Torna MV, no ci compra KTM
E, per assurdo, proprio il diretto concorrente. O meglio, chi fa davvero lo stesso genere di moto che Husqvarna dovrebbe fare.  Quel che tanti si chiedono è come ha potuto un Antitrust firmare per l’acquisizione da un concorrente all’altro (ok stiamo parlando del gigante e del bambino) … ma senza piano industriale  ?? 
I tedeschi di BMW se la filano e a gambe levate e senza salutare. Si portano via anche le loro macchine aziendali, E le attrezzature di progetti Husqvarna che poi faranno loro. Non li pagano neanche per il loro valore. Qualche pezzo scompare magicamente.
E Husqvarna perde. Perde tanti soldi. KTM invece non perde tempo, si installa e comincia, a fare i conti.  Che finalmente a qualcuno non tornano. Spariscono i capi, i consulenti. I progetti che perdono. Le auto. E i dipendenti.
Dopo alcune interviste uscite fino al giorno prima dallo stesso Pierer che dichiaravano e assicuravano che la produzione sarebbe rimasta a Biandronno, Husqvarna oggi dichiara parziale chiusura aziendale.
Una Via senza ritorno. E non ci venissero a raccontare che è parziale, che c’è chi rimane. Come ha detto lo stesso articolo di VareseNews, le vendite rimarranno (e dove non si sa) solo fino ad esaurimento dello stock (ricordate le famose moto che BMW produceva e non vendeva e poi continuava a produrre?).
Continuo a farmi quella famosa domanda. Ma i conti non se li era mai fatti nessuno? BMW cosa ha fatto ? Poteva con le loro competenze (credo) farla risorgere puntando ai modelli giusti. Non scialacquando.  In Husqvarna ci sono dipendenti che da anni fanno il loro lavoro con competenza. E passione. Entrambe vere.
Oggettivamente, fatico davvero a prendermela con KTM se non per la forma…ma mi chiedo ancora, perché? Perché hanno comprato un azienda per chiuderla ? Perché l’Antitrust ha firmato? Perché oltretutto sembra che non ci possiamo fare nulla e noi dipendenti così come l’indotto (che scusatemi ma non è poco) che portava un azienda come Husqvarna alla provincia, non possiamo far altro che guardare. Tutto Secondo le regole. Tutto Perfetto. Ci manca davvero solo di capire il motivo.
Magari se fanno un manuale di istruzioni ce lo spiegano.
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xericos
Ven, 04/19/2013 - 16:57
Sinceramente sto vedendo, sempre più spesso, che le case stanno cambiando le carte in tavola. Lancia che importa Chrysler per poi inserire il proprio logo, molte ditte italiane vendute a stranieri, gli stessi progetti Fiat, come la multipla venduti ai cinesi. La stessa Ducati in mano alla Volkswagen, tra un po', sono sicuro ci andrà anche l'Alfa Romeo. Qui hanno o stanno vendendo l'Italia pezzetto per pezzetto e questi sono i risultati, io sono in cassa da maggio dello scorso anno, non trovo lavoro, anche se qualche qualifica ce l'ho, ma farei pulirei pure i cessi pur di avere un lavoro, ma ormai non ci sono o durano una frazione di un secondo, la crisi, si ci sta, ma non stiamo facendo nulla per superarla. Colpa del governo, colpa nostra, non lo so. Ma stiamo cadendo sempre più in basso
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Biker37
Lun, 04/22/2013 - 11:38
VERGOGNOSO!!!!!
Sempredritto
Lun, 04/22/2013 - 15:17
quando ho visto la Nuda ho detto "ma cosa c'entra sta roba con husqvarna"? poi la Strada e la Terra con motore cinese. Ma che razza di strategia era??? delle moto pessime che non c'entravano nulla con husky. e poi le moto vendute dai concessionari bmw dentro i "corner" husqvarna, da gente che non sapeva distinguere un cross da un enduro e da un motard. è stata un'operazione vergognosa, husqvarna doveva continuare a fare le moto offroad cattivissime che tutti conosciamo e amiamo. ...ma tanto i crucchi sono abituati a queste porcate: forse non ve lo ricordate, ma negli anni novanta comprarono la Rover, non ci fecero praticamente nulla e la vendettero tenendosi solo la mini... bravi! bella porcata! oggi come allora, arrivano, fanno danni, rubano quel che c'è di buono e se ne vanno. Almeno quando harley ha comprato mv e poi l'ha rivenduta a castiglioni non ha smantellato tutto. tutta la mia solidarietà con i dipendenti di husqvarna, meritavate ben altro trattamento.
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Gladius
Lun, 04/22/2013 - 21:30
Mah. Tanto per produrle in India (grazie inSella per informarci che le piccole ktm sono prodotte in India, terremo presente in occasione di prossimi acquisti...), tanto valeva lasciarle nella città di Husqvarna in Svezia. L'ex contadina di Bajaj, quando dopo aver applicato lo stemma di Husqy su una moto qualsiasi per 12 ore, a mezzanotte rientrando a casa, chissa se penserà agli ex dipendenti competenti che le producevano sulle rive di un lago varesino ? E guardando i suoi 8 figli che assemblano infradito per un centesimo, che in agosto verranno vendute a Formentera, chissà se penserà ai figli dei dipendenti lombardi. Come ho già scritto, gli unici a guadagnarci sono stati i Castglioni, vendendo il marchio ai tedeschi nel 2007. Bmw, oltre a investirci e perderci un sacco di soldi senza cavare un ragno dal buco, ha anche perso la faccia, scappando via così.
palinuro 88
Sab, 05/18/2013 - 20:10
per me essere fieri del propio paese significa anche perche no vantare determinate cose di questo. io non sono un grande industriale quindi non mi intendo di regole di mercato ma vorrei chiedere a queste persone cosa sentono dentro di loro se sono davvero appassionati di quello che fanno quando oltre al propio lavoro vendono anche la loro passione.ci manca solo che vendano anche la ferrari,la ww era intaressata anche all'alfa romeo e quando ho visto la star identica alla vespa che e' stata aquistata da un mio amico mi e' venuto un soffio al cuore, va bene che certi paesi devono riprendersi ,ma nel caso della piaggio come si fa a vendere un icona italiana come il proggetto della vaspa? lavespa e' di tutti anche di chi come me nn l'ha mai posseduta perche' fa parte di noi della nostra storia del nostro essere italiani e quindi un distintivo nel mondo! come la ducati considerata la ferrari delle 2 ruote che ora e' della germania. so che non si tratta di germania contro italia per carita'. ma vorrei solo continuare a essere orgoglioso di essere italiano e anche se nella mia vita non potro' mai permettermi la panigale o la ferrari enzo poterle almeno ammirare con l'orgoglio nel cuore e poter dire al mondo ecco cosa facciamo in italia