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CFMoto Papio, ai cinesi la moto piace in taglia XS!

I documenti di omologazione ci sono già ed è quindi probabile che questa “piccola” sportiva possa arrivare su mercato nei prossimi mesi

I mercati orientali hanno sempre avuto una certa passione per le motociclette in miniatura, simili a quelle “vere” e omologate per la circolazione stradale ma con ruote piccole, di 12”, e spesso con forme un po’ più cicciotte. Negli anni ‘80 i giapponesi avevano proposto veicoli come le Yamaha YSR, TDR e TZM50 e la Honda NSR50, ora è la volta dei cinesi con le CFMoto Papio: in gamma ci sono già la scrambler Papio CL e la Papio SS che invece è una moto sportiva retró con semi carenatura, adesso sta per arrivare una versione con la carenatura completa. I documenti di omologazione ci sono già ed è probabile che la nuova arrivata possa sostituire la Papio SS perché ha lo stesso nome X0-1 utilizzato per la semi carenata in tutti i Paesi tranne gli Stati Uniti.

I doppi fari anteriori e il cupolino sono chiaramente derivati dal modello attuale e richiamano la Suzuki GSX-R 750 prima versione, ma è tutta nuova la parte inferiore della carrozzeria, con la carenatura che racchiude completamente il motore. 

9,4 CV e 90 km/h

Il piccolo monocilindrico 125 raffreddato ad aria può offrire soltanto una potenza di 9,4 CV e una coppia di 10,5 Nm, sufficienti a toccare i 90 km/h e non di più, ma sulla carenatura ci sono le ali come nelle moto più grandi, che qui non servono granché ma fanno comunque un gran bell’effetto. D’altronde anche se spinto da un motore a scoppio è pur sempre un giocattolo, e il suo primo compito è compiacere il suo proprietario…

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La Papio SS è già in vendita in Cina e si distingue per la mezza carena

Manubrio alto e carena allargata

Sono prelevati dalla SS anche serbatoio, sella e codino ma la posizione di guida è stata “allargata” per consentire di godersi la Papio carenata anche a chi non è propriamente un grillo. Quindi il manubrio è stato rialzato per mezzo di riser e al cupolino sono state applicate delle estensioni laterali che allontanano l’aria dalle mani del conducente.

Invece non ci sono stati cambiamenti nella parte tecnica: il motore di 125 cm³ raffreddato ad aria, dotato di cambio a sei marce, è montato su un telaio a trave portante in acciaio con forcella a steli rovesciati e sospensione posteriore monoammortizzatore. Sono gli stessi anche i freni, davanti un disco di 210 mm Ø con pinza a due pistoncini e dietro un disco di 190 mm Ø con pinza a singolo pistoncino, controllati da ABS.

Ha pure il controllo di trazione

Nonostante il pezzo di carenatura in più i dati di omologazione riportano un peso invariato, 113 kg a secco. Va osservato che le dimensioni sono un po’ più generose di quelle delle motociclette giapponesi degli anni 80: l’interasse è di 1204 mm, cioè una quindicina in più. C’è spazio anche per qualche gadget: la scritta TCS sul parafango anteriore indica la presenza del Traction Control System, tutt’altro che necessario vista la modesta potenza in gioco, ma utilissimo per blandire l’orgoglio del proprietario. 

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