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Breganze SF TT: una moto tre cilindri dedicata a Segoni

La Breganze Motociclette Italiane ha in serbo una bella sorpresa per questa stagione. Ecco la SF TT, dedicata al geniale telaista toscano Segoni. La base d’ispirazione è un bozzetto del designer Oberdan Bezzi, la SF TT avrà un motore tre cilindri, probabilmente di produzione italiana...
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Una nuova Breganze a tre cilindri
L'immagine che la factory Breganze ha postato sulla sua pagina facebook è un bozzetto, quindi in gran parte provvisorio, ma una cosa è certa: questa moto sarà spinta da un motore a tre cilindri. L’idea che ha fatto scattare il progetto è una proposta del designer Oberdan Bezzi, che ha disegnato la Segoni Special (nella gallery), partendo del motore tre cilindri della mitica Laverda 3C e con un telaio monoscocca ispirato a quelli realizati negli anni 70 del geniale telaista fiorentino Giuliano Segoni. La Breganze definitiva sarà diversa, ma il concetto di base sarà rispettato, lo promette Davide Carboniero, ideatore e patron della Breganze: "Non dimentichiamo una cosa: questa è la Breganze, non la Laverda, ma avrà dei concetti Laverdisti, perchè io sono Laverdista dalla nascita: in più, abito nella provincia dov'è nata la Laverda e la conosco fin da piccolo, però il concetto Breganze ha anche sue proprie idee progettuali". Breganze aveva già presentato, nel 2011, un bel progetto di naked sportiva, equipaggiata con gli ultimi veri motori Laverda 750 bicilindrici frontemarcia anni 90, aggiornati nella parte elettronica per adeguarli alle normative antinquinamento. Mentre la ciclistica era stata interamente progettata dalla View Point Engineering. Nel caso della SF TT, l'idea di equipaggiarla con un tricilindrico di nuova generazione è a dir poco allettante: sul mercato ce n'è più di uno e tutti sono interessanti, come soluzioni tecniche, avanguardia e prestazioni. Se fosse un maxi, potrebbe essere ad esempio Triumph? L'inglese è disponibile in tre cilindrate: il 675 cm3 da 106 o 125 cavalli, l'800 cm3 da 95 cavalli e, perché no, il 1050 cm3 della Speed Triple, capace di 135 cavalli. Ma c'è anche il Benelli, mica da meno: il 900 cm3 della TNT ha 120 cavalli, . Ma... non dimentichiamo che anche una Signora italiana come la MV Agusta ha appena rivisto e messo a punto i suoi recenti tricilindrici sportivi. Questi fanno "paura": il 675 della F3 ha 128 cavalli, mentre l'800 ne ha ben 148, una Breganze con motore MV sarebbe una coppia perfetta e, pare proprio, sia questa la direzione che ha preso il progetto. In tal caso, l'operazione sarebbe ancora più affascinante proprio per l'italianità dell'intero progetto. Sui social della Breganze Motociclette Italiane, nel frattempo, si è scatenata una discussione lanciata inizialmente dallo stesso designer Bezzi, che provoca così: "Ha senso fare una monoscocca se poi ci lasci anche il traliccio di tubi?". Dite la vostra...
La storia della Segoni Special
La Segoni Special è stata un'azienda fiorentina degli anni Settanta (1972-79), specializzata in telai da moto sportivi e fondata da Giuliano Segoni. La prima realizzazione fu la Segoni-Laverda 750, su meccanica "SFC", con telaio monotrave superiore e forcellone scatolato, preparata per la 200 miglia di Imola del 1972 e portata in gara da Augusto Brettoni. Per l'edizione 1973 venne preparato un telaio monoscocca in lamiera di duralluminio da 3 mm, il primo realizzato in Italia, ancora su meccanica Laverda SFC. I risultati poco incoraggiante convinse il progettista a tornare sul monotrave superiore con motore appeso, con il Giancarlo Daneu e Nico Cereghini prenderanno parte alla 24 ore del Bol d'Or, riuscendo a terminare la gara. In quegli anni, la maggior parte delle moto sportive giapponesi avevano ciclistiche inadeguate alle prestazioni dei motori. Così gli utenti sportivi e i piloti cercavano soluzioni per migliorare il telaio e specialisti come Segoni cavalcarono con successo quel periodo, con special di successo con motori Kawasaki, Honda, Suzuki e anche Laverda. Un modello passato alla storia è la MV Agusta-Segoni Special 750 del 1974 in collaborazione con Arturo Magni. Alle doti telaistiche venivano abbinate sovrastrutture avveniristiche disegnate dall'architetto Roberto Segoni, fratello del fondatore che poi si specializzò nel settore dei trasporti. La morte di Giuliano Segoni in un incidente in moto mise fine all'avventura della factory fiorentina nel 1979.
Perché la Breganze non si chiama Laverda
Breganze Motociclette Italiane, marchio di proprietà View Point Engineering S.r.l. L’ispirazione alle moto Laverda è evidente. Vediamo cosa c’è sotto… Il colore arancio, proprio quell’arancio, innanzitutto, non è di certo casuale. Poi c’è il nome, Breganze, la cittadina in provincia di Vicenza storicamente legata alla fabbrica di moto Laverda. Poi, se si aggiunge la sigla SF di queste nuove moto, si capisce che ogni riferimento NON è puramente casuale. Il motivo per cui queste moto non si chiamano Laverda è semplice: il marchio è di proprietà del Gruppo Piaggio che lo ha “parcheggiato”, speriamo solo momentaneamente, ma così è inutilizzabile. In occasione di un raduno Laverda proprio a Breganze, un gruppo di irriducibili appassionati, hanno avuto l’idea di ridare vita alla passione "laverdista". L’iniziativa è di Davide Carboniero, titolare della View Point Engineering, con sede a Creazzo (Vicenza) che ha creato il marchio Breganze, comprato in blocco i motori destinati all'ultima serie prodotta da Laverda (Formula 750) e poi iniziato l'avventura con la bella naked TT. Ma non c’è solo un colore o una ispirazione, dietro le moto Breganze... Per informazioni: telefono 0444 349786 info@breganzemotorcycles.it

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