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BMW R 1250 GS: un altro clone di Moxiao

Il produttore cinese Moxiao può essere definito un clonatore seriale, dopo le “repliche” di Ducati Panigale e Streetfighter, ora è il turno della regina delle crossover: la BMW R1250 GS per l’occasione dotata di motore 500/650
I costruttori cinesi stanno cambiando e cominciano a realizzare modelli di motociclette molto interessanti e soprattutto progettati autonomamente. Ma non tutti: c’è chi continua a copiare sfacciatamente i prodotti europei, come Moxiao, che davvero può essere definito un clonatore seriale. Aveva già riprodotto la Ducati Panigale 959 con un modello denominato 500 RR, spinto da un motore bicilindrico parallelo di 471 cm³ e dotato di “regolamentare” forcellone monobraccio; poi è stata la volta di altre due Ducati, la Panigale V4 e la Streetfighter V4, che nell’interpretazione Moxiao sono diventate rispettivamente MX650 e MX500 e invece del motore quattro cilindri a V montano un bicilindrico parallelo; per la versione carenata è di 650 cm³ ed ha una potenza di 60 CV contro i 211 della versione ”originale”, mentre quella nuda ha il solito bicilindrico parallelo di 471 cm³ con 44 CV.



Ispirazione tedesca
Ma non finisce qui. Basta un’occhiata alla fotografia per capire il seguito della vicenda: appare evidente come la Moxiao MX500-7D sia fortemente ispirata alla BMW R 1250 GS, in particolare nella parte anteriore con il cupolino che si prolunga ”a becco”, i tubi paracolpi, le forme del parabrezza e del serbatoio, e le immancabili valigie posteriori. Al posto del vigoroso bicilindrico boxer però c’è il “solito” timido twin di 471 cm³ che dovrebbe consentire una velocità massima di 165 km/h, ed è prevista l’opzione per un motore 650.
A volere essere pignoli, a ben guardare ci sono somiglianze fortissime nelle ciclistiche, nel forcellone monobraccio, negli impianti frenanti e nei motori di tutti i modelli della serie Moxiao, tanto da far venire il dubbio che siano realizzati tutti sulla stessa base. Ma non è il caso di sottilizzare perché difficilmente arriveranno in Italia: qua da noi la proprietà intellettuale è tutelata severamente.

 
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