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Blondezilla, la scrambler secondo MotoLady

Secondo la preparatrice americana Alicia Mariah Elfving di MotoLady è così che deve essere una scrambler, comoda e adatta a macinare chilometri. Questa special nasce partendo da una Sportster rivista a fondo e con sospensioni più soft per consentire viaggi comodi. E, come se non bastasse, il serbatoio arriva da una giapponese. Più trasgressivi di così... 
Filosofia scrambler
Le scrambler non piacciono solo dal punto di vista estetico, ma anche da quello pratico, essendo più utilizzabili e sfruttabili su strada rispetto alla maggior parte delle moto custom. È proprio la guidabilità ad aver ispirato Alicia Mariah Elfving di MotoLady nella preparazione di questa scrambler Sportster, con la collaborazione del suo compagno Jeff Wolf. Il suo precedente lavoro, infatti, è stata una custom su base Ducati Monster, bellissima ma non molto piacevole da guidare. “Volevo realizzare una special molto diversa dal Monster”, racconta Alicia, “la Ducati era bella, ma non adatta lunghi tragitti, essendo scomoda e senza spazio per i bagagli”. Dave Zemla del negozio di accessori on line Burly Brand ha aiutato Alicia nel trovare l’idea: lavorare su una Sportster. “Così”, spiega Alicia, “ho contattato un'amica che aveva uno Sportster super-ribassato per chiedergli se poteva darmelo per un lavoro: ha accettato”. Era uno Sportster 883 del 2001. Il primo punto in agenda era alzare la seduta: Burly Brand ha fornito due ammortizzatori Stiletto, una sella in stile cafè racer, un manubrio e due pedane da cross. Quindi è stato sostituito il serbatoio con uno proveniente da una Honda CB350, una scelta quasi "irrispettosa" per un appassionato americano del marchio H-D, ma ad Alicia l’idea non dispiaceva. Wolf ha aiutato Alicia a modificare il serbatoio per adattarlo alla nuova sede, dotandolo di un portapacchi di Lowbrow Customs. Il piccolo parafango posteriore è stato poi realizzato da un pezzo di ricambio che giaceva in negozio, abbinandolo a un paraspruzzi per tenere pulito il motore; quello originale anteriore, invece, è stato tagliato. Per migliorare l’ergonomia, i pedali sono stati sostituiti, posizionandoli più indietro e più in basso. Anche la forcella è stata sostituita con una Speed Merchant regolabile, mentre il cerchio al posteriore è diventato un 18 pollici cromato. La trasmissione finale è stata convertita dalla cinghia alla catena con un kit di Lowbrow Customs (il tenditore deriva da una ruota di skateboard). Alicia ha poi messo mano allo scarico, alla strumentazione, ai tubi freno (ora in treccia metallica). Il fiore all'occhiello di questa special è, però, la vernice. “Sapevo di aver bisogno di una verniciatura scintillante e luminosa”, dice Alicia, “così ho scelto il verde metallizzato per la sua neutralità e vivacità allo stesso tempo. L'ombreggiatura mi ricorda la Città di Smeraldo nel Mago di Oz”. Ma alla fine da dove arriva il nome Blondezilla? “È il soprannome della proprietaria della Sportster, e la rappresenta perfettamente”, conclude Alicia. Così come la sua nuova special.
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