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Autovelox a rischio stop: dal 18 ottobre scatta lo spegnimento

Il Codacons avverte: se il Ministero non pubblicherà entro il 19 agosto il decreto attuativo con il modulo digitale per il censimento, i Comuni non potranno più utilizzare gli strumenti di rilevazione. A rischio quasi il 60% dei dispositivi fissi. Nel frattempo, il MIT si prepara al censimento...

Autovelox a rischio…

Dal prossimo 18 ottobre, tutti gli autovelox installati lungo le strade italiane potrebbero essere messi fuori uso. A lanciare l’allarme è il Codacons, richiamando quanto previsto dal Decreto Infrastrutture (legge n. 105/2025) e denunciando una “situazione paradossale” frutto di ritardi, norme macchinose e complicazioni burocratiche. Nato per garantire maggiore trasparenza sull’utilizzo degli strumenti di rilevazione automatica della velocità, il regolamento impone a Comuni, Province e Regioni di censire ogni dispositivo presente sul territorio e di trasmettere al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti i dati relativi a localizzazione, caratteristiche tecniche, conformità, modello e omologazione. Le informazioni devono poi essere pubblicate in un’apposita sezione del portale ministeriale. Il decreto è chiaro: senza questa comunicazione, gli enti locali non potranno più utilizzare gli apparecchi.

Il nodo del decreto attuativo

Il problema, sottolinea l’associazione, è che “gli enti locali, pur volendo, non possono ad oggi adempiere a tale obbligo: manca infatti il decreto attuativo del Mit che fornisce loro il modulo digitale indispensabile per comunicare i dati richiesti, modulo da adottare entro trenta giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del Decreto Infrastrutture”. Con l’entrata in vigore della legge lo scorso 20 luglio, il termine per l’adozione scade il 19 agosto. Da quel momento scatteranno i 60 giorni concessi ai Comuni per trasmettere le informazioni, pena lo spegnimento degli autovelox. “In pratica – prosegue il Codacons – in assenza del decreto attuativo del Mit, a partire dal prossimo 18 ottobre tutti gli autovelox installati in Italia, indipendentemente dall’omologazione, dovranno essere disattivati”.

Mit: entro settembre  il portale per il censimento

In tutto questo, il entro il mese di settembre sarà online, sul portale istituzionale del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, una piattaforma dedicata agli enti locali per il censimento degli autovelox. Le amministrazioni avranno sessanta giorni per inserire le informazioni richieste, indicando per ogni apparecchio conformità, marca e modello. Secondo il Mit, si tratta di una vera e propria “operazione verità”, resa necessaria dall’assenza di una mappatura puntuale dei dispositivi sul territorio. L’obiettivo, sottolinea il vicepremier e ministro Matteo Salvini, è garantire l’impiego esclusivo di strumenti realmente efficaci per la sicurezza stradale, eliminando quelli irregolari o installati con finalità meramente fiscali anziché preventive.

Un caos che dura da oltre un anno

La vicenda, ne abbiamo parlato in più occasioni, si inserisce in un quadro di incertezza che va avanti da 16 mesi, ossia da quando, nell’aprile 2024, la Cassazione ha sancito la nullità delle multe elevate con apparecchi approvati ma privi di omologazione. Oggi, quasi il 60% degli autovelox fissi e oltre il 67% di quelli mobili, oltre a non essere omologati, risultano approvati prima del 2017: anno spartiacque per i requisiti tecnici e l’uso legittimo dei dispositivi. Un dato che tocca anche le arterie percorse in questi mesi estivi, dove il rischio è quello di una valanga di ricorsi da parte di automobilisti multati per eccesso di velocità con strumenti non in regola.

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