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Autovelox non omologato? Niente multa e taglio dei punti. La Cassazione conferma

Se l’autovelox non è stato omologato, tutte le multe e i punti tolti sulla patente sono automaticamente nulli. La sentenza della Corte dà ragione all’automobilista, ma per mettere ordine serve un decreto urgente 

Multe nulle

Se l’autovelox è stato “approvato” ma non omologato, ogni multa e decurtazione di punti sulla patente viene cancellata in via definitiva. E questo vale anche se lo strumento ha superato la taratura annuale – obbligatoria dal 18giugno2015, come stabilito dalla Corte Costituzionale (sentenza n.113/2015) – perché la semplice taratura non sostituisce il passaggio chiave dell’omologazione, vero e proprio collaudo pratico del prototipo, necessario per certificare conformità e precisione secondo il regolamento UEn.129/2015 del 14maggio2015. Per farla semplice: l’approvazione riguarda il controllo formale atto a verificare che l’autovelox rispetti le specifiche generali di costruzione, l’omologazione, invece, implica test sul campo del il prototipo per assicurarsi che le misurazioni siano sempre affidabili. In assenza di questo collaudo, lo strumento resta “aperto” a dubbi e, di conseguenza, le sanzioni diventano illegittime.

La decisione della Corte

La SupremaCorte ha ribadito questi principi accogliendo il ricorso di un automobilista multato con tredici verbali – per un totale di 1.600euro -  e relativa decurtazione di punti da un velox privo di omologazione. Non hanno retto nemmeno gli argomenti basati sulla circolare n.995 del 23gennaio2025 del Ministero dell’Interno, che aveva tentato di equiparare l’omologazione all’approvazione amministrativa. I giudici, richiamando la sentenza Cassazione n.10505/2024, hanno chiarito che solo il via libera normativo al prototipo garantisce il pieno rispetto delle norme primarie, e non un parere ministeriale.

Quanti apparecchi non omologati?

Intanto, i dati ufficiali della piattaforma OpenVeloX mostrano che il 59,49% degli autovelox fissi in Italia non è omologato. Un divario che pesa non solo sulle tasche degli automobilisti, ma anche sui bilanci dei comuni, chiamati a ritirare centinaia di apparecchi o a ripetere ogni singola procedura di verifica. L’Avvocatura delloStato e il Viminale hanno predisposto modelli di memoria condivisi per uniformare la difesa amministrativa in tribunale, ma resta chiaro che, se non c’è omologazione, nessuna multa può reggere. Il richiamo finale è a un decreto ministeriale urgente: solo un testo chiaro e definitivo potrà mettere ordine nel mare magnum dei controlli elettronici di velocità.

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