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Autodromo di Monza: la difesa della consigliera Toia

GP Monza - Dopo la news di due giorni fa sulla discussione avvenuta nel consiglio della Regione Lombardia, ci ha scritto Carolina Toia, consigliera regionale (lista Maroni presidente) ma soprattutto esperta e appassionata di motori. La sua lettera è un'accorata e puntuale difesa dell'Autodromo e spiega molto bene cosa si intende fare per garantirgli un futuro all'altezza del suo passato  
Salviamo Monza
Raramente diamo spazio alla politica: siamo già stufi di talk show televisivi e discussioni varie, immaginarsi se vogliamo portarli nel nostro sito! Facciamo qualche eccezione solo per argomenti che ci stanno molto a cuore e persone che condividono la nostra passione per le moto e i motori, al di là del "colore" politico. La lettera qui sotto risponde a entrambi i requisiti, perché riguarda il futuro dell'Aurodromo di Monza (una istituzione che per gli appassionati di motori di tutto il mondo ha lo stesso fascino e prestigio che ha il Teatro alla Scala per gli appassionati di musica) e perché l'ha scritta Carolina Toia, una giovane consigliera regionale al suo primo mandato che abbiamo conosciuto in pista molto tempo prima della sua elezione e sulla cui smisurata passione per moto ed auto garantiamo personalmente. Vediamo cosa ci ha scritto la consigliera Toia, disponibili a dare spazio ad altri contributi se risponderanno ai nostri requisiti di interesse e passione.

La lettera di Carolina Toia
Perché questo mio intervento? Perché mercoledì abbiamo discusso in aula consiliare, un'interrogazione riguardante l'autodromo e questa è stata l'occasione per precisare quali sono le reale posizioni (e le mosse) di Regione Lombardia al riguardo.
Partiamo da alcune, doverose, premesse.
L'autodromo di Monza - uno tra i più antichi al mondo, insieme ad Indianapolis, Spa-Francorchamps, Brooklands e Montlhéry - rappresenta per tutta la Regione, nonché per tutto il Paese, motivo di lustro e fama internazionale.
L'autodromo è stato ripetutamente considerato opera di interesse pubblico dalla Regione Lombardia (L.R. 11/89, L.R. 19/94, L.R. 40/95) ed è interesse specifico di Regione Lombardia e dei Comuni proprietari che l'Autodromo venga mantenuto in esercizio ed ospiti manifestazioni di livello internazionale, ciò sia per la funzione sociale che svolge (riconosciuta dalla L.R. 8 del 2006), sia per la sua rilevante incidenza sull'economia dei territori circostanti.
In uno studio della Camera di commercio di Monza è stato infatti misurato in 3 miliardi di euro il valore del "Brand" Autodromo e, sempre nel medesimo studio, è stato ipotizzato un valore di 70 milioni di euro per l'importo legato al solo Gp di Monza.
Ciò detto, è fuori discussione che il GP di F1 debba restare a Monza.
Per questo, tutti (a partire dal nuovo direttore, l'amico Umberto Andreoletti, al quale rivolgo un sincero in bocca al lupo) stanno giocando la propria partita,  Regione Lombardia in testa.
In quali termini?
Nel 2016 scadrà l'attuale contratto tra SIAS (società che gestisce l'autodromo) e FOA per l'organizzazione del GP di Monza. La trattativa è in corso dal 2013 e nel 2015 sarà inderogabile la stipula di un nuovo e duraturo contratto. Le problematiche relative al rinnovo sarebbero legate alla richiesta della FOA di raddoppiare l'attuale importo pagato da SIAS per ospitare la F1. Si passerebbe da 10 a 20 milioni di dollari all'anno.
Posto che la Sias non ha tale disponibilità economica, e posto che investitori privati non paiono vedersene, il vero salvagente è proprio la Regione.
Regione Lombardia, come dichiarato dal Presidente Maroni e ribadito martedì in aula dall'assessore Fabrizio Sala, è pronta e disponibile ad investire 20 milioni di euro nell'autodromo, a fronte della possibilità di entrare nella proprietà dell'impianto. Gli stessi comuni di Monza e Milano si sono dichiarati favorevoli a questo tipo di operazione.
Allo stato attuale l'atto traslativo è soggetto ad una tassazione che rischia di sottrarre risorse ai possibili investimenti sul parco.
A questo punto, preso atto della concreta disponibilità di Regione Lombardia a 'mettere sul piatto' 20 milioni di euro, la palla passa nelle mani del Governo, poiché si rende necessaria la defiscalizzazione dell'operazione, proprio per evitare che il contributo venga enormemente ridotto dal carico fiscale che graverebbe su di essa.
Inspiegabilmente, però, l'emendamento a favore della defiscalizzazione, già inserito nella discussione dell'ultima legge di stabilità, non è stato ammesso.
Per questa ragione, assodata la necessità di lavorare ed impegnarsi tutti, immediatamente e convintamente, per scongiurare il rischio di perdere il GP di F1, il Presidente Maroni - sostenuto dai comuni e dai parlamentari del territorio, nonché dai sindaci di Milano e Monza - ha inviato una lettera al Presidente del Consiglio, attraverso la quale ha formalmente chiesto al Governo di poter garantire la "neutralizzazione fiscale" dell'operazione, configurando la neutralità fiscale nel passaggio di proprietà tra Istituzioni senza oneri per lo Stato.
È di due giorni fa la notizia secondo la quale l'emendamento al milleproroghe - riguardante la sopracitata defiscalizzazione - sarebbe stato preso in carico dalla maggioranza di Governo. L'emendamento, che era stato definito inammissibile dalla commissione Bilancio e Affari Costituzionali della Camera, è stato rimodulato dal relatore e sarà posto in votazione nei prossimi giorni.
Non resta che incrociare le dita e fare appello al buon senso. Di tutti. 

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