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Aprilia in crisi, secondo Colaninno è “ Sovradimensionata rispetto al mercato”

Crisi Aprilia -  Colaninno ha incontrato a Pontedera i rappresentanti sindacali, dopo lo stop alla produzione dello stabilimento Aprilia di Scorzè del 14 ottobre. È probabile che i cancelli restino chiusi fino a gennaio, in crisi anche le vendite dell'Ape e dei quattro ruote da lavoro. Intanto Colaninno ha ceduto circa il 3,2% di Piaggio per l'equivalente di 22 milioni di euro
“Asia ancora di salvezza”
Al termine dell’incontro di ieri tra sindacati e i vertici dell'azienda di Pontedera, Ferdinando Uliano, responsabile di Fim-Cisl, ha dichiarato: “Il presidente Roberto Colaninno ci ha detto che il gruppo Piaggio chiuderà il 2013 in utile, che ha una situazione finanziaria buona, non è assillato dai debiti e in questo contesto difficile, con un mercato delle due ruote a motore dimezzato in Europa dal 2009 a oggi, ritiene di aver gestito in modo positivo questa forte contrazione”. Colaninno, però, ha rilevato "alcune criticità", riporta Uliano, in particolare le difficoltà di Aprilia e la situazione dell'Ape e della gamma a quattro ruote da lavoro prodotte a Pontedera. In particolare, la produzione di Aprilia è precipitata dalle 90mila due ruote prodotte nel 2008 alle 30mila di quest'anno, colpa del crollo delle vendite delle moto sportive. Uliano aggiunge: “Siamo all'esaurimento degli ammortizzatori sociali con i contratti di solidarietà al quarto anno per Scorzè a fine gennaio 2014 e al terzo anno a Noale. Abbiamo così chiesto l'apertura di un confronto con l'azienda, che ha dimostrato disponibilità, sulle prospettive occupazionali e sulla strategia complessiva per Aprilia”. Anche se Colaninno ha dichiarato che “Aprilia è sovradimensionata rispetto al mercato”; sono circa 650 i dipendenti di Noale e Scorzè. Un'altra criticità è rappresentata dalla situazione dell'Ape e dei veicoli a quattro ruote prodotti a Pontedera da Piaggio, anche se si spera che le cose migliorino grazie alla nuova motorizzazione prevista e alle sinergie con la produzione indiana. Bene, invece, Moto Guzzi, dove dalle 4.100 unità prodotte nel 2012 si passerà a 7.500 quest'anno, ma bene anche Pontedera, come ha affermato Colaninno, dove, nonostante la crisi delle due ruote, tra il 2009 e il 2012 sono stati assunti con un contratto a tempo indeterminato 600 precari. Nell'incontro con i sindacati Colaninno ha anche rilevato che i dipendenti del gruppo in Italia erano 3.900 nel 2012 e sono 3.850 quest'anno e che l'Asia, lungi dall'essere un rischio, rappresenta “un'ancora di salvezza” per il gruppo in quanto le controllate asiatiche ed americane hanno contribuito nel 2012 per il 90% ai guadagni complessivi. Il gruppo ha inoltre investito l'anno scorso in totale 148 milioni di euro, di cui 85 milioni destinati all'Italia. Un nuovo incontro con i sindacati per approfondire in particolare la situazione di Aprilia è previsto a novembre. Nel frattempo, Immsi, finanziaria presieduta da Roberto Colaninno, ha venduto in due tempi e fuori mercato il 3,2% circa di Piaggio, mantenendo una quota di controllo intorno al 51,5% del gruppo motociclistico. La vendita ha riguardato circa 11,5 milioni di titoli ordinari Piaggio & C., in settembre e in ottobre, al prezzo unitario di 1,918 euro e per un controvalore totale di 22,057 milioni di euro. Oltre a Immsi, nel capitale di Piaggio sono presenti anche l'imprenditore Diego Della Valle con il 5% e la Financiére de L'Échiquier con un altro 5,1%.
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