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Ancma: tre richieste per incentivare l'elettrico a due ruote

Incentivi per le moto elettriche, lotta alla contraffazione e stralcio della norma sui veicoli aziendali. Queste, in sintesi, le richieste avanzate al Governo da Ancma per incentivare il mercato delle due ruote elettrico, “trainante e in controtendenza all'interno del Sistema Paese”
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Green Planet
Ancma
Piaccia o no, che l’elettrico sia ormai un settore dell’automotive - due ruote comprese - destinato a crescere sempre più è ormai un dato di fatto. L’ultima edizione di EICMA, come se ce ne fosse stato bisogno, l’ha nuovamente confermato, portando sul palcoscenico mondiale di Rho Fiera una marea di progetti a riguardo.
Ma non basta: a detta di Confindustria Ancma, c’è ancora molto da fare affinché il settore cresca e si sviluppi nella giusta direzione. Secondo il commissario Ancma Giannetto Marchettini, quello delle due ruote elettriche è un settore che "merita attenzione perché trainante e in controtendenza all'interno del Sistema Paese”.  A pochi giorni dalla chiusura del Salone e, soprattutto, in vista della manovra finanziaria, l'associazione nazionale che riunisce le imprese del settore delle due ruote ha infatti avanzato al governo tre specifiche richieste: incentivi per le moto elettriche, lotta alla contraffazione e stralcio della norma sui veicoli aziendali.  "Il rinnovo - ha specificato Marchettini - degli incentivi per l'acquisto di ciclomotori e motocicli elettrici, anche con un contributo differenziato senza rottamazione, l'introduzione di un voucher per sostenere le imprese nella lotta alla contraffazione di marchio e di prodotto e lo stralcio della norma sulle auto aziendali, che ha conseguenze anche sul mercato dei ciclomotori e motocicli". Va comunque specificato che, nonostante l’incentivo per l’acquisto di moto e scooter elettrici sia in teoria già presente, la procedura per accedere alle agevolazioni (cioè al contributo statale pari 500 euro) risulta ad oggi necessariamente vincolata  alla rottamazione di un mezo di pari categoria omologato come Euro 0, Euro 1 o Euro 2.
"L'Associazione è ben conscia della limitatezza degli spazi di manovra all'interno di questa finanziaria - ha concluso Marchettini - tuttavia quelle del comparto sono richieste minime ed essenziali, che possono contribuire in maniera sussidiaria a consolidare il trend positivo che sta vivendo il mercato delle due ruote in Italia e a valorizzare gli investimenti in ricerca e innovazione che le nostre imprese mettono in campo per rispondere alla nuova domanda di mobilità".

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