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Xavier de Soultrait vince il Transanatolia Rally 2020: terzo Cerutti

Il pilota francese ha concluso davanti al connazionale Adrien van Bereven. Botturi chiude ai piedi del podio, davanti a Gerini e Lucci. Oltre 2.800 chilometri di gara, di cui quasi la metà di speciali, hanno certificato il livello crescente della competizione
Xavier de Soultrait ha vinto il Tranasanatolia Rally 2020, davanti ad Adrien van Bereven e Jacopo Cerutti, che conquista così il terzo gradino del podio di una edizione particolarmente di alto livello, che ha visto al via anche i vincitori dell’edizione 2019 e 2014, Maurizio Gerini e Alessandro Botturi. Il pilota di Lumezzane ha terminato al quarto posto, con due vittorie in prova speciale che però non sono bastate a portare a casa una coppa. Dal punto di vista della competizione e del livello il Transanatolia si è mostrato ancora meglio che in passato, con oltre 2mila800 chilometri di gara e quasi un cinquanta per cento di questi catalogati come prova speciale.

Una gara di spessore
Nel corso dell’ultima giornata, che si è corsa sabato, i concorrenti hanno disputato un’unica prova speciale delle due inizialmente in programma e hanno concluso la gara con una ps da appena 26 chilometri prima di festeggiare all’arrivo di Sile. D’altronde la tappa precedente era stata particolarmente lunga, con oltre 500 chilometri, e aveva già cristallizzato la classifica nelle posizioni che contano.
Al Transanatolia 2020 de Soultrait si è imposto nella generale  e ha conquistato pure l'ultima ps, nove in totale. È stato in testa dall’inizio alla fine del rally, mostrando di essere diventato anche affidabile, oltre che indubiamente veloce. Adrien Van Beveren, suo ex compagno in Yamaha, non è quasi mai riuscito a impensierirlo, arrrivandogli quasi sempre vicino ma senza mai impensierirlo davvero. Agli italiani non è rimasto che giocarsi il terzo gradino del podio. Il due volte vincitore dell'Africa Race alla meglio la gara ma poi Cerutti lo ha sopravanzato e ha meritato la posizione, senza subire la pressione. Maurizo Gerini non ha fatto meglio di quinto, con qualche sfortuna e una condizione non ancora ottimale, mentre Paolo Lucci ha chiuso il quartetto azzurro al sesto posto, con una gara attenta, pagando anche un fondo che non è il suo terreno ideale di espressione.
 

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